Tre concorrenti, due dei quali si chiamano Golia e uno Davide. Sono i protagonisti della gara europea per l’aggiudicazione dei servizi di trasporto pubblico urbano ed extraurbano nella provincia di Padova. Un servizio che prevede l’uso di 500 autobus e del tram già in servizio nella città patavina.
Termine per la consegna delle offerte scaduto oggi, 21 giugno; ed è la prima volta che, in Veneto, il servizio di trasporto pubblico in una provincia viene affidato con il meccanismo della gara europea. Nel vicino Friuli Venezia Giulia è già accaduto e, ad aggiudicarsi l’appalto è quello che, probabilmente, è uno dei due Golia.
Probabilmente perché per ora e fino a lunedì 25, quando si apriranno le buste, circolano solo voci. Ma sono molto insistenti e dicono che uno dei contendenti sarebbe il gruppo Arriva Italia, società controllata dalla tedesca Deutsche Bahn, tra i leader mondiali nel settore dei trasporti di passeggeri.
Il secondo Golia è noto: è Busitalia Veneto, società controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato, che già gestiva il servizio di trasporto nel Padovano.
Il terzo è, appunto, Davide. Ovvero un raggruppamento temporaneo di aziende formato da La Linea spa, Atvo e Atv Verona. Un team tutto veneto con ampia rappresentanza veneziana: La Linea spa è, infatti, azienda con sede a Marghera. Atvo è l’azienda che fornisce i trasporti nel Veneto orientale e ha, tra i soci pubblici, la Città Metropolitana di Venezia e ventuno Comuni che gravitano nell’area del Veneto Orientale; inoltre ci sono alcuni soci privati. Atv è la società che gestisce i trasporti pubblici a Verona ed è controllata per il 50% dal Comune di Verona stesso e per l’altro 50% da una holding che fa capo alla Regione Lombardia.
C’è, insomma, una buona rappresentanza dell’imprenditoria e della società veneziana che cerca di vincere una gara da 353 milioni di euro, per una durata di nove anni.
A decidere se a prevalere saranno i Golia o Davide sarà solo in parte il criterio economico: il miglior prezzo varrà il 30% della valutazione. Il rimanente 70% dipende dalla qualità dell’offerta. Che significa, per esempio, avere una flotta di autobus con l’età media più bassa, ma anche privilegiare mezzi con trazione elettrica, che daranno più punteggio di quelli a metano, che a loro volta varranno di più di quelli con motore diesel…
Poi conteranno la dotazione di tecnologie per la sicurezza o per la vendita dei biglietti: ormai è inimmaginabile che non si possa usare uno smartphone per acquistare un titolo di viaggio…
Per la prima volta, infine, sarà necessario dotarsi di una piattaforma di validazione. Significa che tutto quello che avviene nell’azienda che gestirà i trasporti dovrà essere verificabile e trasparente per l’ente appaltante. E tutto in tempo reale: dove sono gli autobus in un dato momento, che eventuale ritardo hanno, quanti soldi stanno entrando in cassa grazie ai biglietti…: tutto dovrà essere tracciato e garantito.
Lunedì prossimo, dunque, buste aperte e prime osservazioni. Poi, però, occorreranno alcuni mesi per il vaglio tecnico e per sapere se, con una sola fionda, Davide riuscirà a ottenere il doppio del successo biblico oppure no. Sempreché, poi – come troppo spesso accade – ricorsi e impugnazioni non ritardino chissà quanto i tempi di aggiudicazione.
Giorgio Malavasi