La notte del 22 giugno 1968, in un incidente d’auto a Scorzé, moriva Vincenzo Gagliardi. Un mese prima, era stato rieletto per la terza volta alla Camera con la Democrazia cristiana ed era pressoché certo un incarico di sottosegretario. Aveva soltanto 43 anni e lasciava la moglie e sette figli piccoli.
Uomo di fede salda e di intensa pratica religiosa, aveva rivelato le doti di leader fin dagli anni giovanili nella Azione cattolica; non ancora trentenne aveva guidato i suoi amici della Giac alla conquista della Segreteria provinciale della Dc e poi della maggioranza consiliare in Comune di Venezia e quindi alla Giunta della originale esperienza della “formula Venezia”, all’avanguardia nel Paese.
Segretario provinciale della Dc, assessore comunale, capogruppo consiliare, deputato dal 1958, si distinse per una attività instancabile in una vasta gamma di tematiche e per la guida decisa del partito: il crescente consenso elettorale era segno tangibile della bontà dell’operato di Gagliardi – «Cencio» come lo hanno sempre chiamato gli amici – e della sua generosa attenzione alle persone, soprattutto le più umili, che gli aveva procurato non soltanto il rispetto ma anche la grande stima degli avversari politici. Basterà ricordare che in dieci anni alla Camera aveva presentato 240 progetti di legge ed era intervenuto 187 volte in Aula.
La spinta rinnovatrice del Concilio Vaticano II e la «utopia» del presidente Kennedy – le cui parole citò nei volantini della sua ultima campagna elettorale – nutrirono fino in fondo l’animo di Gagliardi. «Dedicò il suo grande cuore di cristiano, il suo ingegno e tutta la sua azione instancabile in difesa della giustizia e della libertà» è scritto sulla lapide che lo ricorda nella casa in cui abitava a San Martino di Castello.
A cinquant’anni da quel giorno, venerdì 22 giugno, all’Auditorium Santa Margherita a Venezia, con inizio alle ore 16, Vincenzo Gagliardi sarà ricordato con un incontro «tra storia e memoria» che unisce il suo nome alle parole «la politica come servizio», organizzato dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari e dalla famiglia. Due le relazioni in programma, dopo i saluti istituzionali del prorettore alle Attività e rapporti culturali di Ateneo, Flavio Gregori e del direttore del Dipartimento, Giovannella Cresci, e il ricordo di una delle figlie: «Un’epoca nuova per la Dc veneziana. Gagliardi segretario provinciale (1954-1958)» di Giovanni Tonolo della Scuola Normale Superiore di Pisa, e «Sviluppo del Paese, diritti dei lavoratori, cinema, Venezia città viva. Gagliardi parlamentare cattolico democratico (1958-1968)» di Giovanni Vian, dell’Università Ca’ Foscari.
Seguirà la proiezione del film «Vincenzo Gagliardi», o «Ricordo di Vincenzo», un intenso cortometraggio (18 minuti) firmato da Enzo Luparelli, un amico di Gagliardi oltre che un apprezzato regista, girato poco dopo la morte. A conclusione, le testimonianze di familiari, amici, politici.
Leopoldo Pietragnoli