«Comunità in cammino, questo è quello che siamo. Di certo accogliere la sfida lanciata a tutta la Chiesa da Papa Francesco sul discernimento è stata l’occasione, a partire dallo scorso anno, per i circa 300 capi scout dei 18 gruppi Agesci della Zona di Mestre, di riflettere e mettersi in discussione sul proprio “personale stile” di vivere, di agire.
Un modo per valutare anche le numerose sfide educative dei nostri giorni, come cristiani alla Luce del Vangelo di Gesù.
Partendo dalle indicazioni espresse sia nel documento Agesci “Discernimento un cammino di libertà” che in “Amoris Laetitia”, ogni Comunità Capi ha affrontato questo esigente e coraggioso percorso con modalità particolari e tempi diversi, seguendo un proprio passo. Si è cercato di approfondire e dare risposta anche a temi delicati come le fragilità: quelle di noi adulti, quelle dei nostri ragazzi e delle loro famiglie.
Le opportunità scaturite anche dalle uscite scout fatte dalle Comunità capi negli ultimi mesi sono state motivo e fonte di riscoperta della preghiera come segno di comprensione di una chiamata, quello del non “bastare a se stessi”, nel “sentirsi servi non necessari”, e dell’affidarsi al Signore.
Ognuno ha potuto affrontare in maniera adulta e matura i temi chiave: accogliere, accompagnare, discernere, integrare.
Si è potuto confermare quanto la specificità del metodo e della proposta scout siano attuali e stimolanti e abbiano molto ancora da offrire per “costruire ponti e non muri”, nel valorizzare i rapporti di relazione, di conoscenza, di consapevolezza, di responsabilità.
Siamo consapevoli che il cammino sarà lungo ma lo stimolo a non fermarsi, a proseguire su questa traccia e non da soli, col proposito di essere più preparati, più cristiani, ci arricchirà e ci rafforzerà come adulti, come Capi. (Anna Bardella, Roberto Pavan, don Lorenzo De Lazzari)
Scout, i responsabili della Zona di Mestre: Nessuno è un’isola, il discernimento porta a costruire ponti
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