“Maria Madre di Dio e Madre nostra nelle opere d’arte della chiesa di S. Stefano” è il tema del prossimo incontro del ciclo “Invito allo sguardo”. Giovedì 31 maggio alle ore 18, nella chiesa di Santo Stefano a Venezia interverrà Ester Brunet.
“Invito allo sguardo”. Perché non si tratta solo di vedere, ma di rendersi conto di cosa si sta vedendo. Ovvio? Mica tanto: quanti fedeli delle nostre parrocchie riescono a cogliere il messaggio (la testimonianza) di fede che giunge loro dalle opere d’arte e dalla struttura architettonica stessa della chiesa nella quale sono abituati a entrare per pregare o partecipare alla Messa?
Sono i mezzi con i quali i nostri antenati cercavano di comunicare la loro fede, a se stessi e ai posteri; e per farlo incaricavano gli artisti più quotati e più capaci. Oggi, a distanza di qualche secolo, raramente chi le osserva va oltre l’ammirazione per le doti artistiche… e il messaggio di fede rimane muto sulla tela o nel marmo.
È sulla base di queste considerazioni che è cominciato due anni fa un percorso promosso dalle parrocchie della Comunità Marciana. Certamente, non si tratta di una novità assoluta: altre esperienze sono state realizzate nel passato a Venezia o sono in corso.
Ma questa ha un destinatario privilegiato: gli stessi fedeli che in quelle chiese si ritrovano tutte le domeniche per la Messa, per invitarli – appunto – a uno “sguardo” più aperto e disponibile ad “ascoltare” il messaggio.
Il primo appuntamento, nell’aprile dell’anno scorso, ha permesso di scoprire due opere cariche di una straordinaria ricchezza teologica: l’Altare Maggiore e la Lavanda dei piedi di Tintoretto presenti nella chiesa di S. Moisè. Poi il percorso si è dipanato attraverso altre tappe: la struttura della chiesa di S. Stefano e le testimonianze della comunità degli Eremiti Agostiniani che l’hanno abitata per secoli; il ciclo di opere sull’infanzia di Cristo (sempre nella chiesa di S. Stefano); l’Annunciazione e la Trasfigurazione di Tiziano nella chiesa di S. Salvador.
Il prossimo appuntamento è dedicato a un itinerario su Maria, Madre di Dio e Madre nostra, percorrendo di nuovo le navate della chiesa di S. Stefano.
Un altro aspetto è degno di nota: a fare da guida ai fedeli in questi percorsi sono state (salvo un caso) una docente e alcune diplomate dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Lorenzo Giustiniani”, che hanno voluto così spendere a favore della Chiesa di Venezia la competenza acquisita nel loro percorso di studi.
La risposta è stata lusinghiera e suggerisce di proseguire. Un esperimento, quindi, che ha dato un ottimo risultato.
Marco Da Ponte