Il Concerto del Bicentenario, domenica 20 alle ore 16 nella basilica della Salute a Venezia, propone una serie di brani musicali legati alla storia del Seminario Patriarcale, dal periodo precedente l’insediamento alla Salute fino agli inizi del secolo scorso, negli anni caratterizzati da quella riflessione sulla musica sacra da cui prese avvio il movimento ceciliano e la riforma avviata da Pio X ispirata alla tradizione del canto gregoriano e alla musica polifonica di Lorenzo Perosi.
Saranno eseguite musiche di Bonaventura Furlanetto, Anselmo Marsand e Delfino Thermignon. Si tratta di musiche composte espressamente per il Seminario Patriarcale e conservate nell’archivio storico musicale dello stesso. Sono tutte prime esecuzioni in epoca moderna o opere inedite. L’ingresso è libero.
Il patriarca Giuseppe Sarto volle il Perosi alla guida della Cappella Marciana e lo volle a Roma quale direttore perpetuo della Sistina. Al Perosi succedette a Venezia il torinese Delfino Thermignon il quale manterrà la direzione della Cappella per oltre un ventennio proseguendo l’opera riformatrice del suo predecessore.
Nell’Archivio del Seminario si conservano alcune importanti testimonianze del mutato stile di composizione musicale: i Canti per la Settimana Santa dello stesso cardinale Giuseppe Sarto, recentemente pubblicati da Carrara e Marcianum Press, e numerose pagine inedite del Thermignon espressamente composte per gli allievi cantori del Seminario, proposte oggi all’ascolto per la prima volta in tempi moderni, una Messa a due voci pari, di fanciulli o di adulti e una Cantata per l’Annunciazione di Maria Vergine, con testo latino articolato in parti solistiche affidate a quattro personaggi alternate a sezioni corali sul tema della festa mariana che la tradizione vuole essere simbolo della nascita di Venezia, come ricorda l’iscrizione “Unde Origo Inde Salus” posta al centro del pavimento nella Rotonda grande nella Basilica della Salute. Entrambe le composizioni attestano una pratica esecutiva esigente e capacità musicali legate senza dubbio ad una solerte e costante formazione.
In questo ambito si adoperò in particolar modo il maestro Thermignon per mantenere in attività la sezione dei putti della Cappella Marciana, preparati in numero di otto, quattro soprani e quattro contralti, attinti dalle scuole degli Orfanelli alle Zattere, il Patronato Leone XIII a Castello e i Catecumeni alla Salute.
Un regolamento per la Cappella entrato in vigore nel 1901 prevede per i putti non meno di tre prove settimanali della durata di un’ora ciascuna. Un precedente Regolamento del 1873 prescrive di organizzare una volta l’anno un’Accademia vocale e strumentale da tenersi nel teatrino dell’Istituto, o in altro locale adatto, per l’esecuzione di qualche Oratorio o altra opera di sacro soggetto. Nel medesimo regolamento troviamo inoltre disposizioni in merito alla partecipazione obbligatoria dei Professori d’Orchestra e dei Cantori di San Marco alle sacre funzioni che il Capitolo celebra sia a S. Pietro di Castello sia alla Salute, o al SS. Redentore. Per le funzioni che debbono eseguire alla Salute, resta ferma, attesa la ristrettezza dei palchi per la parte che riguarda l’orchestra, una precedente disposizione per il servizio a turno.
Non è chiaro se la “ristrettezza dei palchi” sia da riferirsi alla capienza della cantoria dell’organo; nella cronaca del solenne ottavario celebrato nel giugno 1768 per la canonizzazione di S. Girolamo Emiliani si descrivono gli addobbi degli altari bassi della Rotonda grande e delle balconate provvisorie erette tra gli archi che sostengono la cupola, per l’alloggiamento di due orchestre ed altrettanti gruppi di cantori; per l’occasione fu chiamato a comporre le musiche Bonaventura Furlanetto, cui fu successivamente affidato il collaudo dell’organo Dacci nel 1782.
La festa di San Girolamo Emiliani continuò ad essere inserita tra gli obblighi dell’organista “fisso” a servizio nel 1872, celebrata in forma solenne, compresa tra le Principali Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini, S. Luigi Gonzaga, S. Pietro e S. Lorenzo Giustiniani per le quali era prevista la partecipazione di cantori e “capo musico”. La Messa di S. Girolamo riproposta in parte nel Concerto del Bicentenario fu commissionata a padre Anselmo Marsand, monaco di San Michele di Murano da Giannantonio Moschini nel 1821. Marsand compose altri brani “pel Seminario”, per la Settimana Santa, Inni e Vespri per le solennità.
Paola Talamini