Sabato 5 a Roma si teneva l’incontro internazionale del Cammino a 50 anni dall’arrivo nella Capitale. C’era anche Filippo. Che in Seminario a Venezia non è passato per una tappa. Ci vive. E domenica 6 ha ricevuto, alla Salute, il lettorato.
Con lui, a Daniele (stavolta libero da incombenze canore) e Guus (che inaugura così un bel triduo, con onomastico e compleanno), è stato conferito l’accolitato.
Il Patriarca ha preso spunto dalle letture del giorno: “il vostro ministero si gioca nell’amore… è entrare in un amore previo”. La Chiesa delle origini ha compreso che la salvezza è per tutti. Ecco dunque l’invito: “Sappiate andare oltre la cerchia del vostro ministero abituale, perché Dio lavora… lì dove a noi sembra che il vangelo non possa essere annunciato”.
È necessario per questo fare riferimento alla Chiesa particolare e alla pastorale diocesana, col Vescovo che è garanzia di ecclesialità: “la dimensione della Chiesa locale la si vive… vivendo la pastorale diocesana… La Chiesa universale si realizza nella Chiesa particolare, e la Chiesa particolare è la Chiesa diocesana: non è la parrocchia!”. Ma obbedire alla Chiesa richiede umiltà. Ricevere il lettorato vuol dire, poi, “assumere la spiritualità della Parola di Dio”; e l’accolitato, “crescere nella fede eucaristica”: entrambi, un tempo per riscoprire soprattutto la liturgia “…come accesso al ministero di Cristo nella sua Chiesa… primo luogo di santità, che poi chiede di essere prolungato nella secolarità della vita”.
Giovanni Carnio