La Madonna del Don torna nel luogo dove, nel corso della seconda guerra mondiale, era stata rinvenuta. Non l’originale, ma una copia fedele dell’icona, che viene benedetta mercoledì sera, alle ore 18, nella chiesa di San Carlo dei padri Cappuccini, a Mestre, presenti l’arcivescovo ortodosso di Ginevra Michaele Donskov e l’arcivescovo ortodosso d’Italia, Gennadios; per la Chiesa di Venezia il delegato del Patriarca, mons. Antonio Meneguolo. Proprio l’arcivescovo Donskov è stato ricevuto, nella mattinata di mercoledì, in palazzo patriarcale a Venezia, da mons. Moraglia.
L’icona originale, un dipinto a olio su tavola, realizzato probabilmente nei Balcani tra il XVI e il XVII secolo, raffigurante la Madonna Addolorata con sette spade conficcate nel cuore, venne recuperata da padre Policarpo da Valdagno, cappellano degli alpini, nel 1942, su indicazione di un’anziana del luogo, sulle rive del Don, e subita trasformata in una sorta di cappella di prima linea.
Spedita poi in Italia, fu conservata durante il resto del conflitto nella casa del religioso che, una volta rientrato in patria, nel dopoguerra, portò l’immagine sacra in pellegrinaggio in oltre 80 città e paesi italiani. L’icona fu poi sistemata nella chiesa dei cappuccini di Udine sino al 1966, quando ha trovato definitiva collocazione in quella di Mestre. La copia dell’icona, dopo la benedizione a Mestre, sarà consegnata al colonnello cosacco Sergey Piga Petrenko, che la sistemerà nel luogo dove era stata ritrovata.