Si è svolto ancora una volta a Oriago, in prossimità dell’Ascensione, il secolare rito delle Rogazioni. Il parroco don Cristiano Bobbo aveva ripristinato questa suggestiva tradizione già alcuni anni fa, facendola rivivere nelle campagne e lungo i corsi d’acqua della parrocchia di S. Pietro.
Ora, avendo assunto da alcuni mesi la guida dell’intera Collaborazione pastorale di Oriago-Ca’ Sabbioni, l’ha estesa anche ad un’altra parte del territorio. Infatti, lunedì 7 maggio, il triduo delle Rogazioni ha preso il via nel lembo settentrionale della parrocchia di S. Maria Maddalena, in località Rugoletto, dove lo sguardo può ancora spaziare su ampie distese di campi verdeggianti, vegliati da un piccolo oratorio dedicato a S. Antonio di Padova.
Nei due giorni seguenti – martedì 8 e mercoledì 9 – il rito viene riproposto entro i confini della parrocchia di S. Pietro: il martedì in Via Sabbiona, nella zona agreste intorno alla chiesetta intitolata alla Madonna del Caravaggio, e il mercoledì lungo la sponda destra del naviglio Brenta, tra la chiesa parrocchiale e Piazza Mercato.
Emozionano sempre le melodie intonate nelle Rogazioni, con le litanie che chiedono l’intercessione dei Santi e le suppliche rivolte a Dio perché assicuri i beni spirituali e la prosperità della terra allontanando sventure e calamità. E ogni volta il momento più solenne è quello della “benedizione cosmica”, impartita in direzione dei quattro angoli dell’universo.
Sono stati molti anche quest’anno i fedeli che hanno assicurato la loro presenza, predisponendo anche le piccole croci in legno da piantare, come vuole la tradizione, a protezione delle colture.
Nel Salmo 65 si legge: “Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, le bagni con le piogge e benedici i suoi germogli”. E il senso delle Rogazioni sta proprio in questo: nel riconoscere in forma comunitaria che ogni cosa è dono di Dio e nel dirgli grazie tutti insieme per i benefici che instancabilmente continua ad elargirci.
Elda Gasparini