In riferimento all’articolo uscito sul Gazzettino di Venezia di oggi – domenica 29 aprile 2018 – e relativo alla Scuola paritaria dell’infanzia “Il Germoglio” di Carpenedo, è opportuno – rileva una nota del Patriarcato di Venezia – precisare quanto segue.
Già da alcuni anni – secondo un processo ed un metodo avviati con la precedente Amministrazione ma particolarmente sviluppati e consolidati con l’attuale – il Patriarcato di Venezia viene consultato in vista delle suddivisioni dei finanziamenti messi annualmente a disposizione dall’Amministrazione comunale di Venezia per il servizio pubblico delle scuole paritarie legate a parrocchie e realtà ecclesiali del territorio di competenza. L’obiettivo è quello di gestire al meglio tali risorse, con uno sguardo complessivo all’intera comunità diocesana e in modo sempre più mirato alle reali necessità di ogni struttura scolastica.
Il Patriarcato di Venezia svolge questo compito e fornisce indicazioni attraverso l’opera del vicario agli affari economici e dell’economo diocesano e con un’attenzione – verificata e aggiornata di anno in anno – di solidarietà e perequazione tra le diverse scuole paritarie nonché di un sostegno più diretto e accentuato soprattutto nei confronti delle strutture più deboli, ovvero quelle che si trovano ad affrontare situazioni di oggettiva difficoltà e di volta in volta necessitano, quindi, di maggiore aiuto per continuare a sussistere e svolgere così il loro prezioso compito educativo a servizio della comunità locale.
Tale procedura, ben comprensibilmente, comporta periodiche modifiche (in positivo o in negativo) alle quote di finanziamento assegnate alle singole scuole – come emerge dalle delibere comunali degli ultimi anni – e così è avvenuto anche per la struttura sopra citata. Ciò avviene perché le esigenze di ciascuna singola realtà vengono lette nella più ampia prospettiva diocesana e in una logica di oculata gestione delle risorse rese disponibili per la scuola paritaria che eroga un servizio pubblico – utile e apprezzato dai cittadini che, numerosi, ne usufruiscono – e registra tuttavia la costante contrazione dei contributi destinati a livello regionale ed anche la drastica mancata conferma di quelli precedentemente stanziati a livello nazionale.