Si è conclusa incontrando i “fioi altinati” la prima giornata di Visita pastorale del Patriarca Francesco nella Collaborazione di Quarto d’Altino-Portegrandi. Una serata di festa, quella di oggi, iniziata con una riflessione del Vescovo di Venezia, ispirata dalle domande che i bambini e i ragazzi presenti gli hanno posto; fra queste come capire qual è il percorso migliore da intraprendere e come riuscire a migliorarsi – anche nei rapporti col nostro prossimo – nella vita di tutti i giorni?
«Avere il coraggio di trovare la propria strada». Questo, secondo il Patriarca, uno dei punti centrali da tenere sempre a mente, ovvero comprendere l’importanza delle proprie responsabilità, del fare determinate scelte, del mettersi in gioco anche nelle relazioni affettive. «Quando una cosa mi viene imposta, – commenta mons. Moraglia – a quel punto la responsabilità se una cosa mi va bene o male non è mia, ma di chi me l’ha imposta». Il suo pensiero è andato inoltre a quei ragazzi (e ai loro genitori) che, nell’ambito scolastico, vivono ogni giorno il dramma della derisione da parte dei bulli. E non si è fatto attendere l’invito a non sentirsi mai schiavi dei propri risultati. Quale altrimenti il rischio? Che ci sarà sempre qualcosa a renderci infelici.
La serata a Quarto d’Altino è terminata con due doni speciali da parte dei “fioi altinati”: una maglietta, con la quale mons. Moraglia è stato invitato a spronare tutti i giovani che incontrerà a tirar fuori il meglio di sé, senza dimenticarsi mai di fare gioco di squadra insieme agli altri. Il secondo – un diapason – affinché il Patriarca aiuti i ragazzi ad “accordarsi” con la vita piena, a sintonizzarsi sulla “musica bella”, quella per la vita.
(con la collaborazione di Giorgia Moro)
Marta Gasparon