Il conto non è preciso, ma il risultato è affascinante. Dal 1975 a oggi hanno camminato “su e zo per i ponti” di Venezia circa 450mila persone. E’ lo straordinario risultato di tutte le passate edizioni della corsa non competitiva, la “Su e Zo per i ponti” appunto, che si correrà per la quarantesima volta il prossimo 15 aprile. Organizzata da Tgs Eurogroup, associazione di promozione sociale promossa dall’Ispettoria Salesiana “San Marco” Italia Nord Est, la “Su e Zo per i ponti” venne ideata nel 1975 dal salesiano don Dino Berti con l’intento di far incontrare persone di diversa provenienza, in amicizia e solidarietà. Ispirazione salesiana che continua a guidare la manifestazione dagli anni ’70 fino a oggi: «E’ questo l’aspetto che mi rende più felice: il fatto che la Su e Zo per i ponti sia rimasta salda nei suoi principi originari, ovvero coinvolgimento dei giovani e solidarietà, pur rinnovandosi e tenendosi sempre al passo con i tempi», commenta Igino Zanandrea, direttore del Tgs Eurogroup.
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Immagine e partecipazione più giovane. Al passo con i tempi, tanto che negli ultimi anni anche i partecipanti sono “ringiovaniti”. «Accanto allo zoccolo duro costituito dalle scolaresche e dalle famiglie con bambini – riferisce Zanandrea – abbiamo notato l’aumento di giovani della fascia tra i 18 e i 25 anni. Si mettono in gruppo, e anche questo è un aspetto molto bello, e partecipano». Merito, probabilmente, di quell’immagine rinnovata e sempre più accattivante, che emerge prima, durante e dopo la corsa, anche attraverso il racconto via social: «Siamo presenti su Instagram e su tutti i social, con foto e racconti della manifestazione. Questo sicuramente l’ha resa più attraente verso le giovani generazioni».
Solidarietà al primo posto. Con un messaggio di solidarietà che rimane sempre il primo obiettivo: «Operiamo sia sul piano locale, con i premi per le scuole, sia a livello internazionale, sostenendo progetti curati dai salesiani. E’ per noi importante – sottolinea Zanandrea – avere sempre un contatto diretto con la realtà che andiamo a sostenere». Per rimanere all’ultimo decennio, vale la pena ricordare che la Su e Zo ha sostenuto un oratorio salesiano all’Aquila immediatamente dopo il terremoto, una missione salesiana ad Haiti, il centro giovanile Don Bosco di Chisinau in Moldavia, la missione salesiana di Gambella in Etiopia, la missione salesiana di Aleppo in Siria, mentre nell’ultimo biennio ci si è concentrati sulla missione salesiana di Damasco, sempre in Siria. Ora e per il prossimo biennio, il progetto scelto riguarda la presenza salesiana di Iauaretê in Amazzonia, Brasile: «E’ una parrocchia guidata dal missionario salesiano padre Roberto Cappelletti, dell’Ispettoria salesiana San Marco. Con lui – spiega il dirigente Tgs – siamo in contatto diretto, proprio perché è della nostra Ispettoria. Nella sua parrocchia, che si trova nel cuore della foresta amazzonica, c’è bisogno di tutto, dai generi di prima necessità, fino alla costruzione di spazi per la scuola, il catechismo e in generale l’educazione di giovani, che è l’obiettivo primario della missione salesiana, soprattutto nei confronti di quei ragazzi che, diversamente, non avrebbero alcuna prospettiva per il futuro».
Formula vincente. La formula della passeggiata non competitiva è ormai ben rodata e anche per il prossimo 15 aprile sono previsti due percorsi, quello completo da 15,2 chilometri, con arrivo e partenza a Piazza San Marco, e quello più breve da 6, con partenza dalla Stazione FS Santa Lucia e arrivo in piazza San Marco, indicato per le scuole dell’infanzia e primarie. I percorsi sono estremamente suggestivi, perché conducono nelle zone meno note e meno affollate di Venezia. Anche quest’anno si arriverà a circa 10-12mila partecipanti: «Di più non sarebbe possibile. A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 – ricorda Zanandrea – si era arrivati anche a 19mila partecipanti, ma oggi non ci sarebbero più le condizioni. Soprattutto perché Venezia è invasa dai turisti». Proprio facendo la media delle partecipazioni dai primi anni a oggi, si è arrivati a quel conto iniziale. 450mila persone, di tutte le età, dagli 0 ai 99 anni (nipotini, genitori, nonni, insegnanti, alunni…) hanno percorso Venezia, con uno spirito diverso da quello consueto: stare insieme, fare amicizia, conoscere la città e sostenere, con la propria partecipazione, progetti di solidarietà.
Serena Spinazzi Lucchesi