Commuove sempre quella grande croce che passa in mezzo alle case stagliandosi nel buio al bagliore oscillante delle fiaccole. E l’emozione è stata davvero palpabile nella limpida e fresca serata del 23 marzo.
Già da qualche anno le due parrocchie di Oriago organizzano in maniera congiunta la Via Crucis lungo le strade del paese, ma stavolta, essendosi recentemente costituita la Collaborazione Pastorale che sotto la guida dell’unico parroco don Cristiano Bobbo comprende anche Ca’ Sabbioni, si è voluto che il rito si svolgesse per la maggior parte all’interno di quest’ultimo piccolo centro abitato, in modo da coinvolgere i fedeli di tale comunità nei preparativi e nella partecipazione e farli così sentire inseriti a pieno titolo nella nuova realtà.
In un’atmosfera di profondo raccoglimento e di intensa preghiera, oltre cinquecento persone di tutte le età hanno seguito la suggestiva celebrazione itinerante condotta da don Cristiano, che è iniziata sul sagrato della chiesa del Sacro Cuore di Ca’ Sabbioni per toccare, nell’ultimo tratto, un lembo del territorio di Oriago.
Le meditazioni predisposte dai vari gruppi parrocchiali sono state lette davanti a grandi pannelli disegnati a carboncino che illustravano con vigore espressivo le quattordici Stazioni della Via Dolorosa, mentre gli spostamenti da una tappa all’altra sono stati scanditi dai canti della corale diretta dal diacono don Gianluca Fabbian, che subito dopo Pasqua sarà ordinato sacerdote.
Nella breve riflessione conclusiva, don Cristiano ha sottolineato come il fatto di portare la croce di Gesù per le strade, sotto le finestre delle abitazioni, ci richiami alla responsabilità di condividere le tante croci che ci sono dentro le nostre case, nelle nostre famiglie. E prima di impartire la benedizione finale, ha ribadito più volte la raccomandazione di “tornare alla croce”, segno grande ed eloquente che ci invita all’amore e all’unità nel nome di Cristo morto e risorto per noi.
Elda Gasparini
(con le foto di Stefano Linzi)