Il Meic (Movimento ecclesiale impegno culturale) di Venezia rinnova una tradizione ormai consolidata nel tempo e propone anche quest’anno un breve ciclo di tre incontri “danteschi” aperti a tutti ed in programma venerdì 6, 13 e 20 aprile, sempre con inizio alle ore 18.00, nella sede veneziana del Centro Pattaro in Campo S. Maurizio.
L’intento, scrivono gli organizzatori, è «che possano rappresentare un esempio efficace di sintesi fra spiritualità e cultura. Lo sfondo nel quale è stato situato il percorso di quest’anno è quello dell’esilio del grande poeta fiorentino. Si tratta di una vicenda personale drammatica che assume però, nella consapevolezza dello stesso poeta, una valenza universale; il tempo presente, che ci offre nel dramma dell’immigrazione un’immagine dolorosa dei nuovi esuli, ci testimonia l’attualità di questo tema e stabilisce una singolare sintonia emotiva con la tormentata vicenda dell’Alighieri. L’esilio diventa per Dante l’occasione storica per scoprire una dimensione antropologica nuova che fa di ogni uomo un esule alla “ricerca di terra promessa” e che gli consente di conferire al suo dramma un carattere profetico”.
L’itinerario è unificato dal tema generale “Aspetti e suggestioni nell’esilio dantesco. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui (Paradiso 17,58)” e seguirà il seguente schema ormai collaudato e articolato in tre momenti: l’esilio di Dante come figura e profezia della vita (il 6 aprile con il prof. Massimo Mazzuco); l’esilio per Dante, la dimensione storico-politica (il 13 aprile con il prof. Giuseppe Goisis); Dante in esilio fra profezia e speranza (il 20 aprile con la dott.ssa Ylenia Venzo).
L’obiettivo è «mostrare come Dante abbia saputo leggere la portata spirituale e provvidenziale, anche delle circostanze più critiche e difficili, fra le pieghe della sua storia personale e in quelle della grande storia europea del suo tempo, riconoscendo il disvelarsi dello straordinario progetto di Dio per la nostra umanità».