Crescono i numeri di Avapo Mestre, l’associazione che dal 1991 è accanto ai pazienti affetti da patologie oncologiche e alle loro famiglie. E con essi l’impegno e la disponibilità dei volontari e degli specialisti nel dare loro sollievo in un momento della vita spesso devastante.
«Nel 2017 abbiamo seguito 824 persone – con un aumento del 9% rispetto ai 759 del 2016 – attraverso i servizi che Avapo Mestre eroga, tutti a titolo gratuito: da quelli a carattere sociale agli accompagnamenti per le terapie, dal sostegno psicologico alle cure palliative specialistiche a domicilio», spiega Stefania Bullo, presidente dell’associazione.
Cure palliative: seguiti 238 pazienti
«Il nostro obiettivo è quello di dare non solo una risposta sanitaria, volta a combattere la malattia, ma anche psicologica, sociale, umana. La filosofia di Avapo è racchiusa nel nostro logo: raffigura una casa con tre foglie, che significano vita, volontà, vicinanza. La casa è luogo di vita comune, in cui una persona, soprattutto quando è malata, desidera tornare, per riappropriarsi dei suoi ritmi, circondato dall’affetto dei familiari: ecco perché ai pazienti in fase avanzata offriamo un servizio di assistenza domiciliare. E proprio per il servizio cure palliative in convenzione con l’Ulss 3 abbiamo seguito nel corso del 2017, 238 pazienti, garantendo 13.297 giornate di assistenza».
Di questi, 24 pazienti avevano meno di 65 anni, 73 erano invece nella fascia tra i 65 e gli 83 anni. «Siamo riusciti a seguirne 140 nella loro casa fino alla fine, il 79% sono deceduti. Un tipo di assistenza, questa, che i familiari, pur nel dolore della perdita, apprezzano e di cui riconoscono il valore. Ci tengo inoltre a ricordare che per i pazienti che entrano nel programma cura palliative abbiamo attivato dalla primavera del 2017 una collaborazione con Inps per velocizzare le pratiche dell’invalidità, agevolando l’iter per circa una sessantina di loro».
Assistenza psicologica, dalla diagnosi all’elaborazione del lutto
Tra i servizi offerti da Avapo Mestre ci sono anche quelli di carattere psicologico. «Quella psicologica è un altro tipo di vicinanza di cui i pazienti sentono profondamente il bisogno, e forse ancor più i familiari, che sopportano il peso fisico ed emotivo dell’assistenza. L’anno scorso sono state 357 le persone che hanno intrapreso un percorso psicologico all’interno della nostra associazione: dal momento della diagnosi all’elaborazione del lutto, senza alcuna limitazione temporale al supporto. Un 12% di loro è nella fascia fino ai 40 anni, 38% dai 40 ai 60, il resto di età superiore».
Gli incontri possono essere individuali o di gruppo, a seconda della necessità della persona. «Da settembre scorso, inoltre – prosegue Stefania Bullo – le nostre due psicologhe si alternano anche nel reparto di radioterapia dell’ospedale all’Angelo, per offrire una forma di attenzione in più al paziente».
Buona parte della tutela psicologica coinvolge anche bambini e ragazzi all’interno del progetto Avapo Junior. «Ai più piccoli offriamo, oltre all’accompagnamento all’ospedale di Padova, anche il sostegno psicologico, sia che si tratti di bambini malati sia che subiscano le conseguenze della malattia di un familiare. E proprio ad Avapo Junior destiniamo tutte le somme che raccogliamo dalle bomboniere solidali e dal progetto “recupero tappi” – sì, i normalissimi tappi delle bottigliette di plastica, per il cui recupero posizioniamo dei contenitori delle scuole e che poi trasportiamo al centro di raccolta a Quinto di Treviso. Un modo, questo, per promuovere una cultura del riciclo con finalità solidaristiche: ciò che noi solitamente eliminiamo come rifiuto può essere un valore da utilizzare per garantire servizi a carattere socio-sanitario che contribuiscano a realizzare la mission dell’Associazione. Perché sono tanti i modi per sostenerci e tutti, anche i più piccoli, possono fare qualcosa».
Valentina Pinton