Nato a San Martino Buonalbergo, in provincia di Verona, 90 anni fa, il sacerdote salesiano don Italo Fantoni, morto a Mestre nella Casa Salesiana “Artemide Zatti” il 23 febbraio scorso, ora riposa nel cimitero di Chioggia, dove la salma è stata tumulata dopo il funerale, celebrato martedì 27 febbraio nella cattedrale di questa città.
E a Chioggia, dove don Italo passò da Marghera insieme al suo confratello don Narciso Belfiore, attuale parroco di San Giuseppe a Castello, ha svolto l’ultima parte del suo ministero presbiterale.
Era arrivato a Marghera nel 1998 e vi è rimasto per dieci anni, fino alla chiusura della permanenza salesiana nella parrocchia di Gesù Lavoratore, dove collaborò con i parroci salesiani, l’ultimo dei quali fu appunto don Narciso, che così lo ricorda: «Celebrava la santa Messa quotidiana e domenicale, curava in modo particolare il rapporto con le famiglie, specialmente con gli anziani, la benedizione delle famiglie, portava l’Eucaristia agli ammalati e nei tempi liberi era sempre presente in oratorio».
Anche a Chioggia nella parrocchia di Maria Ausiliatrice continuò la collaborazione pastorale di don Italo con il parroco, sempre don Narciso: «Fino a quando la salute glielo ha permesso ha mantenuto questo impegno verso famiglie e anziani. In oratorio voleva essere disponibile “almeno a dare i palloni ai ragazzi”, come diceva lui.
Gino Cintolo
(un più ampio articolo in Gente Veneta, in distribuzione da giovedì 1° marzo)