«Scegliere comporta un atto di libertà e di responsabilità: una buona scelta chiede di metter in azione la propria libertà e responsabilità verso tutto ciò che può far crescere, comprendendo di più la realtà e i cambiamenti in atto. Così si costruiranno meglio e si vivranno bene le relazioni quotidiane: in famiglia, a scuola, con gli amici, nello sport, in parrocchia…».
È un passaggio centrale del messaggio che il Patriarca ha scritto ai genitori e agli studenti di tutte le scuole, impegnati fino al 6 febbraio in una scelta importante: quella del percorso scolastico relativo all’anno scolastico 2018/19. Contestuale è la decisione circa la possibilità di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.
«Mi permetto di far presente – introduce il Patriarca – che anche tale scelta inciderà molto sulla vostra formazione e, quindi, sulla vostra vita culturale nel presente e per il futuro».
Una scelta per la vita buona e una scelta che aiuta a orientarsi rispetto ad un’altra questione cruciale: «Si tratta di far emergere e non soffocare le domande di “senso” che ognuno porta nel suo cuore e che – ascoltate – possono rendere migliore la vostra vita di uomini e donne di domani, aiutandovi ad aprirvi ad un’esistenza capace di incontrare gli altri e l’Altro. L’insegnamento della religione cattolica rappresenta così – sul piano formativo e culturale – un’opportunità da cogliere e un vero arricchimento, con positivi stimoli e benefici anche per il vostro percorso scolastico generale».
Mons. Moraglia ricorda anche un passaggio del testo che i Vescovi italiani hanno redatto per l’occasione, sottolineando che “i vostri insegnanti di religione si sforzano ogni giorno per lavorare con passione e generosità nelle scuole italiane, sia statali che paritarie, sostenuti da un lato dal rigore degli studi compiuti e dall’altro dalla stima dei colleghi e delle famiglie che ad essi affidano i loro figli”.
Perciò i docenti di religione «sono e saranno sempre – rimarca mons. Moraglia, parlando ai ragazzi – i vostri primi alleati nel delicato compito educativo e formativo a cui siete chiamati».
«Per questo – conclude il Patriarca Francesco – incoraggio tutti a vivere il momento dell’iscrizione non in modo formale ma motivato, nello spirito di un’autentica e sana “laicità”. L’auspicio è che possiate avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica in maniera convinta. E auguro che il tempo importante della scuola – a livello personale e comunitario – sia per ciascuno di voi una vera occasione di crescita, umana e culturale».