Una borsa di studio per dottorandi meritevoli, ma bisognosi di aiuto economico, impegnati nell’ambito del percorso triennale di Dottorato di ricerca di Ca’ Foscari in “Diritto, mercato e persona” che punta all’approfondimento del tema: “Attività agricola e sicurezza alimentare nelle politiche dell’Unione Europea”.
E’ quanto istituito sulla base della convenzione siglata mercoledì 9 marzo tra l’Università Ca’ Foscari e il Patriarcato di Venezia, che in questo modo intende dar seguito alle volontà testamentarie di Anna Maria Chiap – friulana, defunta nel 2013 – e disposte in favore della Diocesi di Venezia allo specifico fine di sostenere nello studio giovani meritevoli e, appunto, bisognosi di aiuto economico.
«Si tratta – ha spiegato il Patriarca mons. Francesco Moraglia – di un intervento per me importante nell’ambito sociale, della formazione e dell’educazione».
Per l’Università, ha commentato il rettore Michele Bugliesi, «questa borsa di studio rappresenta una grande opportunità che rafforza una collaborazione tra il nostro Ateneo e il Patriarcato in corso da tempo. L’ambito della borsa si lega alle nostre competenze nel settore giuridico, sulla sicurezza alimentare, in grado di intercettare tematiche ampie: è questo un modo per Ca’ Foscari di affrontare il tema da un approccio socio economico. L’agroalimentare è un ambito su cui l’Italia investe e studiarlo anche dal punto di vista giuridico può essere molto importante anche per la nostra università».
La borsa di studio, intitolata ad Anna Maria Chiap, finanziata dal Patriarcato – cui ne seguiranno altre per più livelli di formazione scolastica, professionale e accademica – seguirà una logica di merito, ma anche geografica, riferita cioè al territorio di riferimento principale del lascito (Caneva, in provincia di Pordenone), secondo un principio “concentrico” che, a parità di merito, privilegerà i dottorandi residenti nel Comune di Caneva o nel territorio limitrofo, secondo il criterio dei cerchi geograficamente concentrici.
La borsa di studio è destinata a un dottorando di età massima di 27 anni, con voto di laurea non inferiore a 106/110, il cui nucleo famigliare abbia un reddito, secondo il calcolo Isee non superiore ai 50.000 euro.
La borsa di studio è dunque il primo step di attuazione di quanto indicato dalla signora Chiap nelle sue volontà testamentarie.
La Diocesi, infatti, dopo le necessarie ricognizioni, stime, verifiche e autorizzazioni, ha deciso di farsi carico del lascito in quanto riconosce tra i propri fini la realizzazione di interventi sociali per giovani capaci dal punto di vista intellettuale e bisognosi di un sostegno economico per portare a compimento gli studi e la formazione. Il lascito è composto di terreni agricoli, immobili e titoli finanziari per un valore stimato intorno ai 25 milioni di euro.
«Abbiamo accettato l’onere di questo lascito, che è molto determinato per quanto riguarda la sua finalizzazione – ha spiegato ancora il Patriarca – perché vediamo che la popolazione giovanile fatica molto e dunque è un’opportunità che viene data. In questo senso vi saranno anche ambiti e livelli di intervento non solo collegati alla formazione accademica, ma anche a livello scolastico e professionale. Vi sarà un’attenzione particolare per l’esito di questi percorsi di formazione anche nello specifico territorio di Caneva». Caneva è infatti il Comune di origine della signora Chiap.
Anche con questo intervento il Patriarcato di Venezia intende muoversi nella linea del pensiero sociale della Chiesa, che pone al centro la persona – con particolare attenzione per le fasce più deboli – e la sua valorizzazione, secondo i molteplici richiami di Papa Francesco.
Serena Spinazzi Lucchesi
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