La “nuova” Porto Marghera, nel suo cammino di rilancio e di riconversione, all’insegna della nuove tecnologie, della sostenibilità e della capacità di attrazione di nuovi investimenti, si dota di un ulteriore tassello. La “Venice LNG”, società costituita nel 2017 da due aziende veneziane (la Decal S.p.A. e la San Marco Gas. S.p.A.) ha infatti presentato questa mattina il progetto di realizzazione di un deposito di stoccaggio costiero di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) in un’area dismessa, e già bonificata, di sua proprietà, di Porto Marghera.
La presentazione del piano industriale, che prevede un investimento di oltre 100 milioni di euro (il 20% dei quali arriveranno da finanziamenti europei), è stata fatta nella sede di Confindustria Venezia, al Vega, e vi hanno preso parte il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese, l’assessore comunale allo Sviluppo economico, Simone Venturini, il presidente dell’Autorità portuale, Pino Musolino, e per Venice LNG, il presidente, Gian Luigi Triboldi, e il tecnical manager, Giovanni Norbedo.
L’area industriale di Marghera è la sede ideale per far sì che il Porto di Venezia sia tra i primi in Europa ad essere attrezzato per lo stoccaggio e il bunkeraggio di Lng, che è stato definito ‘il combustibile del futuro’, perché farà viaggiare navi e camion riducendo drasticamente il loro impatto ambientale (addirittura il 90% in meno di Pm10 prodotto). Il solo cantiere durerà 24 mesi e vedrà impegnati almeno 100 addetti.
Il progetto “Venice LNG” prevede la collocazione di un serbatoio a pressione atmosferica, in grado di stoccare 32.000 metri cubi di Gnl, e che sarà rifornito con l’arrivo di una cinquantina di navi l’anno. Il Gnl arriverà infatti a Marghera sotto forma liquefatta, dopo un trattamento a 232 gradi sottozero (ciò consente di renderlo 600 meno voluminoso), per poi tornare in forma gassosa una volta riportato a temperatura ambiente.