«Lo ricordo come un religioso molto attivo – racconta padre Piero Rizza, priore della chiesa degli Scalzi, a Venezia – nonostante l’età e le conseguenze di un ictus che lo aveva colpito qualche anno fa».
All’età di quasi cent’anni, si è spento nel primo pomeriggio di ieri, sabato 13 gnnaio, il frate carmelitano scalzo padre Graziano Giuseppe Pesenti.
Nato a Trescore di Bergamo il 15 agosto del 1918, il religioso aveva raggiunto Venezia nel ’54, città dalla quale non si è più distaccato se non per alcuni impegni. E proprio nel convento della città lagunare padre Graziano era stato in passato anche priore.
Giovanissimo alunno degli Scalzi nel loro seminario, studiò in Palestina durante gli anni del liceo e in seguito, a Roma, Teologia. E’ stato educatore di giovani religiosi e responsabile dei loro studi prima a Treviso, poi a Brescia e infine a Venezia (1954-57). Ha viaggiato molto all’estero, imparando nuove lingue e aprendosi alle altre culture, senza rinunciare alla propria. Ha inoltre collaborato a riviste ed enciclopedie ed ha composto varie biografie.
«La sua vita aveva i suoi punti fermi nella preghiera, nella celebrazione della S. Messa e nell’accoglienza in portineria, dove – ricorda il priore – si dedicava anche alla vendita della melissa. Pur nell’infermità e nella sofferenza degli ultimi mesi, non ha abbandonato il computer per scrivere le sue amate storie dei santi e non ha mai smesso di amministrare il sacramento della Riconciliazione ai penitenti che si recavano nella sua cella. Lo ricordo con grande affetto e conservo ancora nel cuore il suo abbraccio commosso quando lascia per la prima volta Venezia. Prego perché il Signore lo accolga nella sua gloria e perché possa incontrare i suoi “amici” santi che ha contribuito a far conoscere a tanti lettori».
Marta Gasparon