È mancato, nelle prime ore di sabato 30 dicembre, mons. Ezio Memo. Il 7 settembre scorso aveva compiuto 86 anni ed era ammalato da molto tempo. (Nella foto d’apertura, scattata nel giugno 2015, mons. Memo in occasione di una visita portataglia dal Patriarca Francesco e da mons. Beniamino Pizziol)
Era nativo di Burano, dov’era tornato ad abitare negli ultimi anni (nella foto qui sotto, di due anni fa, è con i parenti più stretti, festeggiando i 60 anni di ordinazione sacerdotale). Ordinato sacerdote nel 1955 dal Patriarca Roncalli, don Ezio ha avuto un’intensissima vita, impegnata in Diocesi con numerosi e rilevanti incarichi.
Nei primi anni si era adoperato, da vicario, in svariate parrocchie: Gazzera, Catene di Marghera, San Francesco di Paola, Bragora, San Giacomo dall’Orio e San Simeone. Poi i numerosi incarichi in Seminario e in Curia.
Nel Seminario patriarcale per vent’anni ha insegnato matematica; poi, fino al 2003, Biblica. Membro a lungo del Consiglio presbiterale, è stato – tra l’altro – vice Cancelliere, Pro Vicario generale e Moderator Curiae (dal 1989 al 2002), Economo diocesano, Vicario patriarcale per gli istituti di vita consacrata, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali e Delegato del Gran Cancelliere (cioè dei Patriarchi Scola e Moraglia) per lo Studium Generale Marcianum.
È stato anche a lungo – e fino al 2014, fintantoché le condizioni di salute gliel’hanno permesso – segretario aggiunto della Cet, la Conferenza episcopale triveneta. Il Patriarca Moraglia, scrivendogli una lettera in quella occasione, aveva sottolineato che in don Ezio tutti i vescovi del Triveneto avevano sempre rilevato, «accanto e oltre le competenze del giurista e del coordinatore, il sacerdote, sempre amabile nella parola e nel tratto».