«È bello che sia Natale insieme alla gente che forse, così, si dimentica di essere povera». Lo dice Franco, uno dei 140 ospiti del pranzo di Natale organizzato dalla Caritas diocesana e dalla San Vincenzo di Mestre.
Un pranzo che ha raccolto, nel giorno di Natale, persone di tante estrazioni e provenienze, accomunate dalla fatica o dal disagio del vivere. Ma contente, per un giorno almeno, di vivere la festa.
«Oggi faccio questo pranzo – continua Franco – che, oltre ad essere molto buono e speciale, è anche un modo diverso per conoscere nuove persone come, ad esempio, Cristina».
Buone relazioni e buon menù, oggi, al Centro Urbani di Zelarino. Il pranzo di Natale ha visto servire in tavola pasticcio con zucca e ricotta affumicata; piselli, patate e arrosto di tacchino; frutta fresca e secca, panettone e spumante.
Al termine del pranzo, poi, animazione con canti natalizi e lotteria con premi vari. Ma regali sono stati fatti a tutti i presenti.
Al pranzo di Natale ha portato il suo saluto e il suo augurio anche il Patriarca Francesco, accompagnato dal Vicario episcopale don Dino Pistolato. Viste le numerose e diverse provenienze degli ospiti, mons. Moraglia ha detto che Dio si è fatto uomo, in Gesù, per aiutare e amare tutti gli uomini, senza distinzioni.
Perciò – ha continuato mons. Moraglia – questa di Natale al Centro Urbani è una giornata particolare e ricca: «Dando qualcosa a voi, siamo tutti noi ad essere arricchiti».
Il pranzo di Natale è stato realizzato grazie all’impegno generoso di 28 volontari, provenienti da Mestre, da Mira, da Dolo ma anche da Belluno. E perfino dal Portogallo: tra i presenti, infatti, anche una studentessa universitaria portoghese impegnata nell’esperienza dell’Erasmus.
Durante il suo periodo di studi in Italia ha chiesto di poter fare una settimana di servizio presso la mensa Ca’ Letizia della San Vincenzo, a Mestre. E, nel giorno di Natale, ha domandato di poter servire al pranzo per chi è in difficoltà.
(con la collaborazione e le foto di Nella Pavanetto)