Più di 500 bambini da tutta la Diocesi e almeno 200 accompagnatori oggi all’Incontro diocesano della Carità. Con un pomeriggio splendido non poteva esserci meteo migliore per il lancio dei palloncini dal ponte di Rialto e per il compleanno numero 70 di questa iniziativa che vuole introdurre ed educare i più piccoli all’esperienza della carità.
Il momento più scenografico sul ponte di Rialto dove, presenti il Patriarca Francesco e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, i bambini hanno liberato il palloncino che ciascuno teneva in mano.
Poi il trasferimento in basilica di San Marco. Qui canti, la proiezione di un video e la riflessione del Patriarca: «Nella vita ci sono situazioni in cui non possiamo avere ciò che vogliamo, ma lo possiamo dare all’altro. È il segno del Natale, è essere ponti per gli altri».
Da mons. Moraglia l’invito a tenere ben presente il significato del prossimo Natale, coperto e nascosto dalle forme delle società dei consumi: «Quando le pubblicità dicono che è arrivato il panettone e dunque è Natale, voi dovete dire: no, è arrivato solo un panettone. Il Natale è ben altro».
«Non abbiamo più, per fortuna, gli orfanotrofi del 1947 e quel tipo di povertà del dopoguerra, ma la testimonianza della carità e dell’amore resta una necessità»: lo sottolinea don Valter Perini, responsabile dell’Ufficio diocesano per la catechesi, che ha organizzato l’Incontro. Don Perini ha ricordato il contesto di povertà materiale post bellica in cui il Patriarca Adeodato Piazza decise di introdurre un incontro dedicato ai bambini, affinché anche quelli più poveri potessero sentirsi accolti in una comunità solidale.
«Oggi – prosegue don Perini – sono cambiate le forme, non l’esigenza di fondo. Per esempio, oggi è opportuno educare i nostri ad accogliere i bambini di altri paesi, dimostrare loro simpatia, invitarli alla festa del compleanno, stimarli…: queste, oggi, sono le forme di carità più grandi e di maggior valore educativo per un bambino».
Per mons. Dino Pistolato, l’Incontro della Carità è utile per lanciare in forma suggestiva e coinvolgente alcuni messaggi ai bambini, ma anche ai loro genitori: «Come aiutarli ad utilizzare meglio e in maniera intelligente le numerose tecnologie di cui dispongono fin da piccoli, dallo smartphone al computer. Poi aiutiamoli nel loro bisogno di relazione, ad incontrarsi e a stare bene insieme. Cioè a stare in comunione: si concretizza così il concetto di “ponti” che è stato lo slogan di oggi. E infine è importante sostenere questi bambini affinché crescano in maniera affettiva: a volte, sono talmente amati dai loro genitori che faticano ad amare. Perciò questo Incontro è attuale, perché intercetta i bisogni di oggi». (G.M.)