Torna, sabato 25 novembre la giornata della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. Saranno circa 15 mila i volontari che in 800 supermercati del Veneto inviteranno le persone a fare una spesa solidale da donare a Banco Alimentare, che poi destinerà i generi alimentari non deperibili a chi ha più bisogno. Nella provincia di Venezia i volontari saranno 2500 impegnati in 139 supermercati e circa 400 solo nella città insulare.
«E’ un momento importante di coagulazione di tante forze riunite per il progetto contro la povertà»: questo il grande valore della Colletta Alimentare secondo Anna Brondino, presidente dell’Associazione “Corte del Forner” che nel centro storico di Venezia si occupa di organizzare la logistica della Colletta e di trovare i volontari e i capi équipe.
L’anno scorso con la Colletta Alimentare sono state raccolte 102 tonnellate solo nella provincia di Venezia e 671 tonnellate in Veneto.
«Quest’anno ci aspettiamo di arrivare circa allo stesso risultato – dice Giorgio Facci, coordinatore della Colletta di Verona – La Colletta è un gesto di carità grande in cui si incontra il cuore della gente». Fondamentali allora sono le strutture di carità che ogni mese si affidano a Banco Alimentare per reperire i viveri, così da far arrivare un pasto sul tavolo dei più bisognosi. Il tutto avviene attraverso i magazzini di Padova e Verona dove le strutture caritative prendono gli alimenti che poi ridistribuiscono in base al numero degli assistiti.
La colletta diventa motivo di sinergia di tante realtà riunite insieme per contrastare la povertà alimentare. Esempio è il Comune di Venezia che, per il secondo anno di fila, ha donato 400 scatoloni necessari per lo stoccaggio della merce. Inoltre per la prima volta, visto che la colletta sarà fatta anche al Despar vicino Ca’ Farsetti, il comune ha destinato una stanza al piano terra per poter stivare gli scatoloni, oltre che aiutare come ogni anno nella parte amministrativa, concedendo in velocità i permessi necessari.
Sempre in centro storico, per il trasporto delle merci con le barche grande aiuto lo dà l’associazione “Amici della laguna e del porto” ma anche tanti altri volontari privati e ditte che oltre i mezzi donano gasolio e personale a cui pagano lo straordinario.
«Credo che la povertà del fratello povero che ho a fianco vada aiutata, è la motivazione primaria che muove chi è cristiano, un gesto di amore, un sorriso verso chi ha necessità – prosegue Anna Brondino, coordinatrice della colletta a Venezia – Credo che abbiamo tanto bisogno di gesti come la Colletta. Sono convinta che poco sappiamo di tutte le buone azioni che ci sono nel nostro territorio, per questo abbiamo sempre più necessità di conoscerci e mettere in rete tutte le associazioni» dice, spiegando che con la Colletta tante sono le associazioni e realtà che insieme si prestano a dare un aiuto.
«Abbiamo tanto bisogno di qualcuno a cui sorridere e di gente che sia accogliente» dice, raccontando che la Colletta è un momento importante di condivisione, specialmente quest’anno che avviene poco dopo la Giornata mondiale dei Poveri, fortemente voluta da Papa Francesco: «Siamo consapevoli dell’importanza e della responsabilità che quest’anno assume il nostro gesto. Il Santo Padre ci ha invitato ad un vero incontro con i poveri e a dare loro una condivisione che diventi stile di vita, ci ha chiamato ad incontrarli per far sentire il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine», ha affermato Brondino durante la messa celebrata mercoledì 15 nella chiesa degli Scalzi per tutti i volontari della Colletta (vedi articolo sotto).
«Penso sia un dovere di ognuno dare una mano. Nel vedere gli aspetti della povertà siamo chiamati a rispondere donando qualcosa. Lo facciamo per gli altri ma fa bene anche a noi stessi, è un arricchimento costante della nostra anima, penso sia un dovere umano e cristiano» afferma invece Tiziana Recchia, vicepresidente del Banco Alimentare del Veneto, spiegando che il Banco Alimentare non opera solo durante la Colletta, ma ogni giorno per dare da mangiare a 103 mila assistiti, tramite le 485 associazioni che nel Veneto distribuiscono i pasti.
«L’incontro è allora nella concretezza, nei gesti di ogni giorno. Tocchiamo tutte le varie criticità sociali: donne che subiscono violenze, ragazze madri, senza fissa dimora e persone anziane. Banco Alimentare ha questo pregio: è a pioggia, tocca tutti i disagi sociali indistintamente».
Francesca Catalano