In 25 anni sono circa 25 mila i disegni che sono stati realizzati dagli studenti delle scuole elementari aderenti all’iniziativa volta a mettere in relazione bambini di varie culture e religioni ideata dall’Associazione “Venezia: Pesce di Pace”, di cui è responsabile la veneziana Nadia De Lazzari. Il progetto, che mira a creare ponti ed abbattere le barriere, è partito nel 1992 e da allora Nadia ha visitato circa 25 città tra Asia, Africa e Europa, portando messaggi di pace e amicizia.
Quest’anno 24 sono le scuole che hanno aderito al progetto “501 disegni a sei mani per 500 anni Veneziani”, dove 1500 bambini italiani, marocchini, tunisini e texani, attraverso un foglio a forma di mondo diviso in tre porzioni uguali, hanno potuto a turno disegnare luoghi di culto, paesaggi e autoritratti. I bambini inoltre hanno scritto messaggi di pace nelle loro rispettive lingue che poi sono stati tradotti dai carcerati degli istituti circondariali di Venezia e Trento. Un bel modo per aiutare i detenuti a riprendere il giusto cammino, non a caso uno di loro ha riferito alla De Lazzari: <Ringrazio i bambini perché mi hanno insegnato la giusta strada>.
501 sono i disegni raccolti quest’anno e da ieri, mercoledì 25, esposti in mostra presso il Museo dell’Opera di Palazzo Ducale di cui è stato realizzato anche un catalogo con la prefazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Molte sono le autorità intervenute durante la mattina insieme a 700 studenti, riunitisi nel cortile del Palazzo per presentare e sostenere l’iniziativa, ospitati dalla direttrice dei Musei Civici, Gabriella Belli. Un progetto che insegna a vedere con gli occhi del cuore anziché con quelli della diversità, abbattendo tutti i muri. Presenti anche il Patriarca, mons. Francesco Moraglia, il Rabbino Capo di Venezia, rav Scialom Bahbout, e l’Imam responsabile di Coreis Veneto, Yahya Abd al-Ahad Zanolo.
<Ogni sera negli ultimi giorni mi soffermavo a sfogliare il volume che racchiude i vostri lavori. – dice il Patriarca rivolgendosi ai bambini – Vi auguro fra 30 anni di sfogliare ancora questo libro perché il disegno non ha bisogno di traduttori, rivela il cuore di una persona> afferma Moraglia, facendo alzare in piedi i bambini per leggere una frase di Anna Frank: “È un miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo.” <Questa bambina, che aveva pochi anni in più di voi, è morta in un campo di concentramento. Voi bambini siete il nostro futuro. Cercate di essere gli apripista della speranza nella nostra società> conclude il Patriarca, invitando a rispettare il prossimo e creare ponti di solidarietà.
Il Rabbino, invece, ha raccontato ai bambini una storia molto significativa: un giorno una persona importante arrivò in una città e chiese chi fossero i difensori del luogo. Gli abitanti lo condussero da chi si occupava della sicurezza, ma questi disse che in realtà era la scuola il vero strumento difensivo. <La difesa non è data infatti solo da chi protegge, ma soprattutto da chi cerca di cambiare in meglio la città, dai bambini che studiano nella scuola> afferma il Rabbino, dicendo che la cultura serve a proteggere il mondo.
<Voi bambini siete come piccoli angeli – interviene poi l’Imam – siete riusciti a capovolgere qualcosa di negativo in qualcosa di positivo> dice, riferendosi all’insegnamento che i bambini hanno dato ai detenuti, sperando anche lui che questa esperienza rimanga a lungo nel cuore dei piccoli.
Durante le premiazioni ad ogni scuola partecipante è stata data una targa in vetro realizzata dalla scuola vetraria Abate Zanetti. Sono stati inoltre premiati i bambini che hanno realizzato il disegno più rappresentativo, Giovanni e Gregorio di Venezia. Insieme a loro anche Zeineb, una bambina musulmana che vive a Tunisi a cui verrà recapitato il premio. A rappresentare i bambini della Tunisia è intervenuto Moez Sinaoui, ambasciatore della Tunisia in Italia, che ha detto: <Sono felice che il disegno realizzato da una bambina di Tunisi insieme ai bambini italiani sia nella copertina del volume di questo progetto. La cultura, il dialogo e i bambini sono importanti. Siate ambasciatori di pace per la vita> ha augurato agli alunni. Ultimo l’intervento del sindaco, Luigi Brugnaro, che rivolgendosi ai bambini ha sottolineato come la convivenza pacifica tra le persone nasca dal rispetto gli uni per gli altri, che è la base di tutto: <Ci vogliono lealtà e rispetto. Dite no al bullismo e aiutate i più deboli>.
Significativo, infatti, è quanto ha detto una maestra: <Ci vuole amicizia per ciò che ci rende simili e rispetto per ciò che ci rende diversi>. La mostra sarà visitabile fino al 5 novembre con i seguenti orari: dalle 8.30 alle 19 fino al 31 ottobre e dalle 8.30 alle 17.30 dal 1 novembre.
Francesca Catalano