Da mercoledì 5 marzo a domenica 9 marzo e in replica da martedì 11 marzo a sabato 15 marzo (ore 21.30), la Biennale di Venezia presenta il Progetto Speciale dell’Archivio Storico Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem (Commento al Vangelo di Giovanni) di Johannes Eckhart (1260 – 1328 ca.), il teologo e mistico domenicano noto come Meister Eckhart.
Il progetto porta in scena il Commento al Vangelo di Giovanni al Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco, l’atrio del monumentale complesso cinquecentesco oggi noto come Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo, con gli attori Federica Fracassi, Leda Kreider, Dario Aita insieme al Coro della Cappella Marciana sotto la guida del Maestro Marco Gemmani. Drammaturgia e regia sono a cura di Antonello Pocetti e l’ideazione scenica di Antonino Viola, che per la Biennale avevano già firmato a gennaio il Prometeo di Nono, mentre le immagini video sono progettate da Andrew Quinn e la proiezione del suono affidata a Thierry Coduys.
Le prime cinque serate del Commento al Vangelo di Giovanni saranno introdotte ogni volta da una diversa personalità del mondo culturale, filosofico, religioso: dal teologo, scrittore e poeta Cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della cultura e dell’educazione della Santa Sede (5 marzo) al filosofo Peter Sloterdjik, fra gli autori che maggiormente hanno contribuito alla storia delle idee del secondo novecento (6 marzo), cui segue il filosofo veneziano Massimo Cacciari (7 marzo), la studiosa della cultura classica Monica Centanni, docente di Lingua e letteratura greca all’Università Iuav di Venezia (8 marzo), fino al Patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia (9 marzo).
Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem è la realizzazione scenica del commento al “Quarto Vangelo”, opera del magister sacrae theologiae Johannes Eckhart, il cui pensiero rappresenta uno dei momenti più alti del misticismo occidentale.
“Maestro di vita e non solo di dottrina” come lo chiamerà Heidegger, Meister Eckhart sceglie di commentare il più personale dei quattro vangeli, quello scritto da Giovanni, “il discepolo che Gesù amava”.
È nel luogo per eccellenza destinato alla “cura”, in cui da secoli charitas e cultura si parlano attraverso il servizio delle due più importanti istituzioni “laiche” medievali veneziane, la Scuola Grande di San Marco e l’Ospedale di San Lazzaro dei Mendicanti, oggi denominato Civile, che si svolgeranno i dieci appuntamenti illuminati dalle scritture del teologo e mistico tedesco Meister Eckhart.
Pensato in dialogo con il particolarissimo spazio architettonico e artistico, la struttura scenica ideata da Antonino Viola abbraccia l’atrio in tutta la sua ampiezza con una architettura lignea rettangolare leggermente sopraelevata che allude alla schola cantorum medievale per raccogliere insieme la comunità del pubblico, degli attori e del coro. Tutt’attorno alle pareti corre invece una leggera armatura metallica per le proiezioni video concepite dall’artista e computer graphic Andrew Quinn.
Il percorso attraverso il Commento ha inizio con il Logos, ossia la ricerca di una verità illuminata, mercoledì 5 marzo; poi sarà la volta dell’Essere, inteso come uno e molteplice (Padre, Figlio, Spirito Santo), abbracciando anche la figura delineata da Eckhart dell’uomo giusto, giovedì 6 marzo; venerdì 7 marzo al cuore della discussione sarà l’Amore, forza generatrice di vita, verità e bene; il dualismo bene/male dominerà la serata di sabato 8 marzo, per finire, domenica 9 marzo con la dialettica anima/corpo. I biglietti sono acquistabili on line (vedi sito della Biennale) a 15 euro (10 euro per studenti e under 26).
Il Vangelo di Giovanni secondo Meister Eckhart: dal 5 marzo incontri a Venezia
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