Martedì 28 gennaio si è svolta presso il Laurentianum di Mestre la cerimonia di consegna dalla Associazione Il Circolo Veneto APS alla Parrocchia di San Lorenzo dell’opera vincitrice del terzo premio della edizione 2024 del Premio Mestre di Pittura.
L’opera Something’s in the Water del giovane artista Nikko Mundacruz (Padova, 2000), olio e pastello ad olio su tela del 2023, 150×100 cm, vincitrice del terzo premio “Per la capacità compositiva e l’armonizzazione del colore all’interno di una sapiente tecnica pittorica” , si va ad affiancare alle sei precedentemente donate dalla Associazione.
Alla cerimonia di consegna, alla presenza della Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano che ha concluso gli interventi confermando il pieno appoggio del Comune alla iniziativa che porta nella città duraturi depositi di cultura e di arte, sono intervenuti il Coordinatore Organizzativo del Premio Christiano Costantini, il parroco di San Lorenzo mons. Gianni Bernardi l’autore Nikko Mundacruz, il critico e storico dell’arte Marco Dolfin, segretario della giuria del concorso, ed hanno partecipato il Presidente del Circolo Veneto Cesare Campa con i componenti del Consiglio direttivo. È stato ricordato che L’artista ha anche vinto la residenza d’artista in palio, nella stessa edizione del Premio a cura della Fondazione dei Musei Civici di Venezia, presso la Ex Emeroteca, attigua al Laurentianum. Per questo il sito rientra a pieno titolo nel distretto della cultura del centro mestrino.
Il Premio Mestre di Pittura è promosso da Il Circolo Veneto APS assieme alla Fondazione dei Musei Civici di Venezia (MUVE), con la collaborazione della Accademia di Belle Arti di Venezia e la Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, e con il sostegno del Comune di Venezia. Dalla edizione 2018 l’opera vincitrice del terzo premio acquisto è donata al Duomo di Mestre e annualmente viene collocata presso la sala del Laurentianum, antico luogo prestigioso per tutta la città, ricco di storia ma anche viva sede di cultura dei nostri giorni.
Si ricorda che il Laurentianum fu anche la sede espositiva, temporanea di tre settimane, delle opere finaliste dello storico concorso pittorico mestrino, dalla settima edizione del 1964 fino alla decima ed ultima tra dicembre 1967 e gennaio 1968. Ora accoglie in modo permanente le nuove opere, non come una galleria espositiva, non come un museo di depositi d’arte, ma appunto come luogo di cultura.
Con quest’ultima acquisita, le sette opere donate costituiscono infatti una collezione di pubblica fruizione esposta nella grande sala del Laurentianum a fianco del Duomo di Mestre, con la prospettiva di incrementarsi negli anni, rinnovando, nella nostra contemporaneità, la cura estetica dei luoghi pubblici, favorendo la trasmissione, attraverso l’arte pittorica, di messaggi vari ed articolati di artisti di ogni età e di ogni provenienza. Queste le opere che si possono ora ammirare:
Sun He Moon, Sacred at the station, 2018 , olio su tela, cm 120×80
Giampietro Cavedon, Fabbrica abbandonata, 2019, tecnica mista su cartoncino, cm 70×100
Tamara Zambon, Are you ready for the revolution, child?, 2020, olio su tela, cm 100×100
Gabriele Grones, Frammento (trittico), 2020, olio su tela, cm 28×112
Laura Serafini, S-viluppo (Spaziotempo), 2022, china, carboncino, sanguigna, olio e frutto di lunaria su vecchia mappa originale applicata su tavola, cm 60×63
Guo Qikai, Una stella e il viaggio oscuro, 2022, acrilico e olio su tela, cm 150×155
Nikko Mundacruz, Something’s in the Water, 2023, olio e pastello ad olio su tela, cm 150×100
Immagini e temi diversi che suggeriscono attenzione sia alla qualità degli artisti, ma anche alla profondità della comunicazione che attraverso i soggetti, la tecnica, i colori, le forme, ciascuna opera propone. Il particolare luogo che le accoglie ed espone è inoltre stimolo per considerazioni contestualizzate dei temi proposti: una umanità che si muove o una giovane estraniata, un ambiente abbandonato custode delle attività che lì si svolsero, un rigoglioso scorcio di natura, spazi geografici o naturali senza tempo e misteriosi, fino a quest’ultima opera dove è l’acqua che accoglie che costituisce il filo narrativo.