C’è sempre più gente che al Lido bussa alle porte dell’accoglienza. E le richieste non arrivano solo da famiglie, persone, o anziani soli residenti in isola, ma anche da bisognosi che abitano in centro storico o in terraferma. Ogni venerdì mattina, infatti, davanti alla porta della parrocchia di Sant’Ignazio a Ca’ Bianca c’è sempre una discreta fila di persone in fiduciosa attesa per la distribuzione del cibo. E’ questo il servizio del “Cenacolo della Carità”, attivo da circa un anno nella Comunità pastorale del Lido.
A Sant’Ignazio vengono inviati gli aiuti provenienti da tutte e sei le parrocchie dell’isola, in un unico centro di raccolta. E qui si distribuisce, gratuitamente, il cibo. Con questa modalità vengono aiutate, in modo sistematico e organizzato, una quindicina di famiglie. Ora, con l’avvio del nuovo anno pastorale, l’attività ha ripreso con pieno vigore. La richiesta, a chi può contribuire, è di portare in dono nelle ceste (solitamente posizionate in fondo alla chiesa in ogni parrocchia) viveri non deperibili. In particolare: carne in scatola, latte a lunga conservazione, tonno, sgombro, olio di oliva da mezzo litro, olio di semi, zucchero, fagioli o piselli in scatola, caffè ragù pronto, passata di pomodoro, crackers, biscotti, riso pasta e marmellata. «Quasi tutte le settimane – spiega monsignor Cesare Zanusso, parroco di Sant’Ignazio – riceviamo la visita di qualche persona nuova che ci chiede un aiuto. E arriva anche da Venezia o dalla terraferma. Perciò lanciamo un appello ai parrocchiani di tutte le parrocchie a donare e a contribuire con ancora maggiore entusiasmo alla raccolta di cibo. Si sta sostenendo questa iniziativa con generosità, ma quanto si raccoglie non basta a far fronte alle tante richieste che ci arrivano».
Tre cenacoli. La collaborazione pastorale del Lido ha attivato tre Cenacoli, secondo l’impostazione voluta dal Patriarca Francesco. Ogni gruppo ha un parroco coordinatore: don Giancarlo Iannotta coordina il “Cenacolo della Carità”, monsignor Cesare Zanusso coordina quello sulla Liturgia, don Renato Mazzuia, coordina il lavoro con i giovani e sui patronati. Tutte le parrocchie collaborano e interagiscono tra loro. Come avviene appunto per la Carità: a Sant’Ignazio Ca’ Bianca c’è la raccolta degli alimenti per i poveri, a Santa Maria Elisabetta, ogni giovedì, si ricevono e distribuiscono, in patronato, i vestiti, in buono stato, a Sant’Antonio si cerca di dare un contributo a chi non ce la fa a pagare le bollette. La parrocchia di Ca’ Bianca da anni aveva già operativo al suo interno un gruppo della San Vincenzo e dunque ha messo in campo tutta la sua esperienza maturata per fare da collettore per la raccolta di cibo e viveri per le famiglie in difficoltà. «Coordinare la raccolta di cibo per tutto il territorio non è cosa di poco conto – riprende monsignor Zanusso – e va ringraziato un gruppo di signore che si è reso disponibile a questo servizio». Infine un’annotazione positiva: anche i grandi supermercati presenti nel territorio hanno ripreso a partecipare alla raccolta, dopo un periodo di pausa donando i prodotti vicini alla scadenza.
Lorenzo Mayer