Era solo poco più di un’idea, un paio d’anni fa. Un desiderio raccolto dentro le mura del carcere e tramutato in proposta dall’associazione La Gabbianella e altri animali. Ora sta per diventare realtà. E’ la trasformazione del chiostro del carcere di Santa Maria Maggiore in uno spazio per le visite dei familiari ai detenuti.
Uno spazio pensato soprattutto per favorire quel rapporto padri-figli che le stanze asettiche del carcere talvolta non consentono. In particolare, le due aule dove oggi si svolgono i colloqui sono quanto di più freddo si possa immaginare e non solo per lo scarno arredamento: i bambini non possono portare nulla all’interno del carcere e i più piccoli, senza poter giocare e distrarsi, vivono quell’ora di contatto con il genitore con disagio, se non addirittura con sofferenza. Lo rilevava circa due anni fa Carla Forcolin, presidente dell’associazione La Gabbianella e altri animali, storica realtà di volontariato per il carcere femminile che in anni recenti opera anche nel maschile, con particolare attenzione all’aspetto della genitorialità dei detenuti. E’ da queste attenzioni che è nato il progetto riguardante il chiostro, che ora sta per trovare finalmente realizzazione. L’idea è di circa due anni fa e ne scriveva anche GV a inizio 2016. Poi, un anno fa, era stato presentato il progetto intitolato “Lavorare per i propri figli”, approvato il 10 agosto di quest’anno, su sollecitazione dell’amministrazione penitenziaria. L’obiettivo è appunto recuperare lo spazio del chiostro del carcere di Santa Maria Maggiore attrezzandolo per accogliere i colloqui tra genitori e figli, non solo nei mesi più caldi, ma anche in quelli invernali.
E un passo avanti significativo è stato fatto la settimana scorsa, quando proprio nel chiostro si è tenuta una riunione con la direzione del carcere, alcuni artigiani della Confartigianato e gli architetti autori del progetto per verificare quali lavori siano necessari e quali siano realizzabili direttamente dai detenuti. «L’idea è infatti quella di coinvolgere i detenuti, che in questo modo possono imparare un mestiere», spiega la presidente Forcolin. Purtroppo sono ancora numerosi gli ostacoli di tipo burocratico che si frappongono alla realizzazione del progetto, ma l’intenzione è di superarli in breve tempo e dare il via ai lavori. Con l’obiettivo di chiudere il tutto entro agosto del 2018. (S.S.L.)