C’è un grande lavoro di quaranta volontari dietro al servizio di carità di cui circa 130 famiglie in difficoltà fruiscono ogni giovedì nella parrocchia di San Pio X a Marghera.
Sono i volontari che si sono presentati al Patriarca giovedì 16 mattina nella prima tappa della Visita pastorale alla Collaborazione formata dalle parrocchie di San Pio X e di Gesù Lavoratore.
«Ci diamo il cambio – spiega una volontaria a mons. Moraglia – per cui per ciascuno l’impegno è di un paio di volte al mese. Poi, però, ci sono anche gli altri servizi».
Sì, perché l’opera di carità a San Pio X prevede, per esempio, anche un servizio di consegna a domicilio: «Ci sono persone anziane e disabili, che raggiungiamo direttamente a casa loro con degli aiuti». E poi ci sono tutte le operazioni che rendono possibile l’erogazione del servizio. A partire dall’andare a prendere gli aiuti alimentari: «Il supermercato Alì della zona fin dal periodo del Covid ha messo a disposizione dei clienti un carrello da riempire con prodotti donati; noi passiamo a recuperarli. E il supermercato Mega ci regala i prodotti buoni ma con qualche difetto estetico o dell’imballaggio: per cui raccogliamo pasta, riso, tonno, zucchero, farina…».
Ma la generosità ricomprende anche panifici e rivendite di pane del quartiere: «Ogni mercoledì – prosegue il racconto della volontaria – facciamo un giro negli esercizi di Marghera e di Malcontenta. Il pane invenduto viene imbustato e noi lo lo diamo il giorno dopo a chi viene a chiedercelo: una volta riscaldato è certamente buono».
Ma fra i lavori del “dietro le quinte” c’è anche la gestione del magazzino e soprattutto la contabilità: «Registriamo tutto ciò che entra e che esce, anche perché degli aiuti ci vengono dal Banco alimentare e ci sono dei controlli: uno, da parte loro, è stato fatto la settimana scorsa…».
Tutto bene? Insomma…: «Da qualche tempo registriamo un calo degli aiuti, specie da parte di grandi organizzazioni come il Banco alimentare. Eppure la domanda non manca…». (G.M.)