Freddo, caldo, alluvioni, eventi estremi…: per chi si troverà in difficoltà nascono nel Veneziano cinque Rifugi climatici.
Sono state infatti approvate cinque proposte presentate dalle associazioni della città metropolitana di Venezia che hanno risposto alla chiamata del Centro di servizio per il Volontariato di Venezia.
In estate era stata infatti pubblicata una “call for ideas” e il Csv di Venezia aveva raccolto le manifestazioni di interesse arrivate da tutta la provincia per aderire all’innovativo progetto che porterà a ridisegnare e allestire spazi da destinare a Rifugio climatico.
A Chirignago, San Donà, Mirano, Spinea e Martellago sorgeranno quindi i primi cinque luoghi pensati per offrire rifugio dal freddo, il caldo e da altre conseguenze estreme dei cambiamenti climatici, quindi alluvioni o altri stati di emergenza improvvisa. Secondo un principio diverso che non è semplicemente quello della “mitigazione termica” o del riparo ma che mette al centro anche l’aspetto sociale.
Ecco la lista dei luoghi:
– Centro sportivo Montessori a Chirignago (capofila Associazione Celestini aps);
– Biblioteca civica di Martellago (capofila Il Castello odv);
– parco via Luigi Cadorna a San Donà di Piave (capofilo associazione Incontro Odv);
– parco Rabin e centro civico Masenello a Mirano (capofila Cesvitem);
– spazio Pro Senectute di Spinea (capofila Pro senectute).
«I rifugi climatici per le persone in difficoltà non saranno solo spazi pubblici destinati a offrire comfort termico e protezione alla popolazione nei periodi climaticamente estremi e in caso di emergenza come per la gestione di alluvioni e altre situazioni critiche ma anche luoghi di rigenerazione e di miglioramento delle relazioni, in contrasto alla solitudine e al divario sociale», dice il direttore generale del Csv di Venezia, Ketty Poles.
«Tutte le proposte, come previsto dalla manifestazione di interesse – prosegue – prevedono non solo allestimenti su misura per l’accoglienza sicura in condizioni meteorologiche estreme ma anche attività di animazione territoriale e socialità per chi trova riparo nelle strutture. Il lavoro dei volontari non è solo un atto di solidarietà, ma un esempio concreto di come la comunità possa unirsi per affrontare le sfide del nostro tempo».
Il progetto promosso dal Centro di Servizio di Venezia, in collaborazione con Luca Velo del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia, si distingue anche per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale. Si punta infatti alla riqualificazione e riconversione di spazi esistenti, sfruttando la natura flessibile dei Rifugi climatici. Questi ambienti, pensati per essere temporanei e adattabili, garantiscono un servizio essenziale alla comunità senza impattare negativamente sull’ambiente.
Il Csv coprirà fino all’80% dei costi iniziali per la realizzazione delle sedi, che offriranno spazi confortevoli sia all’interno che all’aperto, in aree ombreggiate, ben ventilate e con acqua potabile. In tutti gli spazi sarà reso agevole l’accesso anche per le persone con disabilità.
Prende quindi avvio la fase operativa e, all’apertura delle sedi, partirà un periodo di test di 12 mesi.