“Aaa volontari cercasi”. Negli ultimi tempi ad alcuni sarà capitato passando davanti a Tiberiade, il Charity Shop dell’usato che si trova a San Stae, in campiello dello Spezier, di trovare il cartello “chiuso per mancanza di personale”. A lanciare l’appello sono gli stessi volontari che, dopo il ritorno dalle vacanze e la ripresa delle attività, hanno risentito di un notevole calo di organico. Tiberiade, acronimo per “Tutti In Barca e Riusciremo Insieme A Donare Entusiasmo”, è nato nel 2012 grazie all’idea di tre coppie del gruppo sposi delle parrocchie di San Silvestro e San Cassiano che lanciarono l’iniziativa di aprire un mercatino dell’usato in risposta alla crisi economica. Nel tempo Tiberiade si è creato una buona clientela e molte sono le utenze che ogni giorno si recano presso il Charity Shop per fare acquisti, veneziani ma anche turisti. Il negozio della carità è ricco di capi di abbigliamento, giochi ed oggettistica d’arredo. In questo periodo inoltre, visto l’imminente cambio di stagione, la clientela può trovare capi estivi a prezzi vantaggiosi. Tutto il ricavato va in beneficenza: «Devolviamo tutto a chi ha più bisogno» spiega Roberto Barison, uno degli ideatori di Tiberiade. Questo è possibile perché lo spazio è stato dato in comodato d’uso da un parrocchiano. L’ambiente poi è stato arredato con materiali di riciclo e l’unica spesa è quella della luce.
Da 20 volontari a 6. Fino a poco tempo fa i volontari erano una ventina, ma ora sono rimasti in sei e faticano a tenere aperto il negozio tutti i giorni. Coloro che hanno abbandonato sono molto dispiaciuti e rattristati, ma non potevano fare altrimenti per motivi personali. Diverse sono infatti le signore in pensione che, diventate nonne, ora devono dedicare il loro tempo ai nipoti, mentre altri hanno cambiato città per motivi famigliari o lavorativi. Anche gli studenti universitari fuorisede che facevano i turni al negozio, terminato il ciclo di studi, sono tornati nella propria città abbandonando il servizio a malincuore. «Abbiamo urgenza di trovare qualcuno che abbia voglia di dedicare il suo tempo al prossimo» afferma il signor Barison, invitando le persone a farsi avanti. L’appello ha già iniziato a girare su facebook ma anche con cartelli in città. La richiesta sta già dando i suoi frutti, una persona infatti la scorsa settimana si è fatta avanti dicendosi interessata ad un’iniziativa così bella e altruista.
Aiuto concreto. Grazie ai fondi che Tiberiade ricava, molti sono i bisognosi aiutati che altrimenti non riuscirebbero ad arrivare a fine mese. Singole persone o intere famiglie vengono assistite nel pagare le bollette o le spese alimentari. Una parte del ricavato inoltre è destinato alla Cittadella Cielo alla Vena d’Oro per sostenere il progetto della Comunità Nuovi orizzonti di Belluno, i cui fondi servono per il restauro del centro di accoglienza per ex tossici, alcolisti e persone con disagio sociale. Un aiuto economico viene dato anche ad una famiglia di immigrati curdo-irachena ospitata nella canonica di San Silvestro. Due inoltre sono le persone che quest’anno i volontari hanno aiutato e sostenuto: un ragazzo con problemi psichici che era scappato di casa e che poi i volontari sono riusciti a far ricongiungere con la famiglia e un senza fissa dimora che poi, per un periodo, si è anche reso disponibile come volontario presso lo stesso Charity Shop. Tiberiade solitamente è aperto dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. «Per garantire l’apertura giornaliera sarebbe necessario almeno un gruppo di 12 persone così da dividersi equamente i turni». Chi fosse interessato a svolgere questo servizio può chiamare il signor Barison al 348.4777.280 oppure contattare la signora Lucia al numero 349.007.582. «Chi è disponibile anche solo la domenica può ugualmente proporsi per aprire il Charity Shop, più giorni è aperto e meglio è» spiega infine. Importante è sapere che fare del bene prima di tutto fa star bene.
Francesca Catalano