Incorniciata e appesa alla cassa lignea, a destra delle tastiere, una stampa del 1799 riporta una tavola con un “Metodo di formare le Combinazioni per l’organo doppio della Parrocchiale Chiesa di S. Martino di Venezia” Rifatto dal Celebre Sig. Gaetano Calido, Alievo dell’impareggiabile Primo suo Costruttore D. Pietro Nachich”. Leggiamone alcune. “Organo Primo con le Risposte dell’Organo Secondo: Principale Bassi e Soprani, Controbassi, Tira Tutti, Tromboncini Bassi e Soprani, Tromboni. Principale Soprani, Ottava Bassi, Tromboncini Bassi e Soprani. Per l’Elevazione con Violon: Principale Bassi e Soprani, Controbassi, Voce Umana, Tromboni”.
Lo strumento di San Martino è uno dei più grandi organi antichi di Venezia, è opera di Pietro Nacchini e rifatto da Gaetano Callido nel 1799 con numero d’opera 365; è stato restaurato da Franz Zanin di Camino al Tagliamento nel 1983.
Collocato in controfacciata su cantoria di epoca barocca, racchiuso in cassa lignea ricca di decorazioni, aveva recentemente subito gravi danni a causa delle infiltrazioni di acqua piovana dovute alla rottura del finestrone sovrastante l’organo: vi erano perdite d’aria perché il somiere (il contenitore dell’aria sul quale sono appoggiate le canne) si era deformato, numerosi tasti di entrambe le tastiere si erano bloccati e più di un pedale della pedaliera azionava involontariamente più note, la maggior parte delle canne di legno non suonavano perché scollate o fessurate, anche le canne di facciata presentavano danni dovuti a polvere e detriti caduti all’interno che ne alteravano l’accordatura oltre a mostrare in alcuni punti quella pericolosa alterazione del metallo chiamata “cancro dello stagno”.