Nel pomeriggio di sabato 12 ottobre i Gruppi scout “Mira 1” e “Mira 2” sono riuniti presso la parrocchia di Santa Maria Maddalena a Oriago per l’annuale cerimonia dei Passaggi, che sempre rappresenta un appuntamento altamente significativo dell’esperienza scout. Dopo aver partecipato alla santa Messa celebrata da don Cristiano Bobbo, i ragazzi si sono trasferiti nel campo parrocchiale per vivere l’emozione del passaggio da un’unità a quella superiore.
«Tocca a loro per primi: I lupetti più grandi, quelli del CdA, sono giunti in cima alla rupe che per tanto tempo hanno scalato»: lo scrivono i capi scout in una nota che sottolinea il senso profondo della cerimonia. «Il Branco con cui hanno percorso la salita li saluta, e da lupi anziani sono chiamati al passaggio. I vecchi lupi sono sempre stati al loro fianco ed anche ora lo saranno: Akela, Bagheera, Kaa e Mamma Rashka accompagneranno mano nella mano i lupetti fino alla vetta, ma non oltre. Oltrepassare la rupe, infatti, implica consapevolezza dei propri mezzi, di chi si è e di ciò che si potrebbe diventare. Si tratta di un percorso che autonomamente dovranno compiere per poter ammirare un nuovo stupendo panorama, prima coperto dal monte che stavano scalando. Verranno poi accolti dai capi Reparto che li affideranno ai capi Squadriglia: saranno loro a renderli parte di una nuova famiglia e ad accompagnare i loro primi passi in questa nuova avventura».
Poi tocca a quelli che lasciano il Reparto: «Cinque anni sono passati velocemente all’insegna dell’avventura» continua il testo dei giovani Agesci. «Partiti bambini alla ricerca di sicurezze, ora sono diventati ragazzi alla ricerca del coraggio. Li aspetta il Noviziato, il momento di cambiamento per eccellenza dove si fermeranno il giusto tempo per riflettere sul loro percorso. Riconosceranno che, anche se la salita continua inarrestabile, ogni tanto bisogna soffermarsi per ammirare il panorama e per essere fieri di quanto si è riusciti a camminare con addosso il proprio zaino e accompagnati dalla presenza del Signore. Impareranno cosa vuol dire essere comunità percorrendo la strada per riconoscere la bellezza della fatica in quegli occhi gioiosi tornati bambini, vivendo e servendo proprio come Gesù ci ha insegnato».
Quindi tocca al Noviziato, «a quegli stessi ragazzi che l’anno prima avevano lasciato la sicurezza del Reparto e che adesso approdano in Clan. Si riconosceranno parte di una comunità più grande di loro che li guiderà in questi ultimi anni prima della loro Scelta». E infine spetta ai capi, a cui il Signore ha affidato i ragazzi: a chi è rimasto e a chi ha scelto di percorrere altre strade, a chiunque ora intenda testimoniare la bellezza dell’essere scout. A chi ora rimane assumendosi nuove responsabilità, maturando e sperimentandosi su nuovi sentieri. Perché alla fine questi sono i Passaggi: un flusso di persone che arrivano e se ne vanno, ma che per sempre rimarranno nella memoria di chi c’è stato».