Mancano ormai pochi giorni all’inaugurazione del nuovo patronato della comunità marciana, all’interno degli spazi dell’Istituto Ciliota, a pochi passi da campo Santo Stefano. E di proposte e progettualità ce ne sono già molte sul tavolo.
«L’obiettivo – osserva il parroco don Roberto Donadoni – è quello di far diventare questo luogo “casa”. Per momenti di incontro, accoglienza e cultura (intesa come percorsi educativi), al di là dell’aspetto prettamente legato al catechismo. Un progetto a 360 gradi, pensato per bambini, ragazzi, universitari, adulti e anziani». L’intenzione è quella di rendere questo luogo fruibile non solo alla comunità marciana ma alla città tutta, affinché diventi uno spazio aggregativo prezioso per ogni età. L’inaugurazione sarà il 2 ottobre alle 18.30 alla presenza, tra gli altri, del Patriarca Francesco, del presidente della Fondazione Ciliota, don Luciano Barbaro, di alcuni membri del Consiglio pastorale, del delegato per i lavori, l’avvocato William Manuel Zilio, che presenterà gli interventi effettuati, e di un rappresentante del Comune.
Il patronato verrà intitolato al beato Carlo Acutis la cui esistenza – prima della morte prematura del giovane – è stata contraddistinta da una fede solida e incrollabile, anche nei momenti più difficili. «È il primo patronato della Diocesi a lui dedicato. Ci è sembrata la scelta più giusta per l’attenzione alla vita che aveva. Una testimonianza, la sua, che i ragazzi avevano già approfondito in occasione delle giornate ad Assisi e che è rimasta loro impressa. La decisione è stata confermata da un sondaggio che abbiamo fatto», riferisce don Donadoni, spiegando che nel corso della cerimonia verrà mostrato un contributo video della madre di Acutis, Antonia Salzano.
Tombola per anziani mensile, tornei di calcetto e basket per i ragazzi, incontri sulle nuove sfide educative (o più in generale di carattere culturale o di testimonianza cristiana), cineforum, proposte periodiche di lettura con successivo dialogo sul testo a cadenza concordata, mostre artistico-culturali: sono solo alcune delle idee snocciolate dal parroco, alcune in partenza da subito – come tombola, tornei sportivi o corsi di cucina “anti-spreco alimentare” – mentre altre da concordare e affinare via via.
«Nella fase iniziale apriremo il patronato tre giorni alla settimana. Poi, se le esigenze dovessero andare in questa direzione, lo faremo per più giornate. Ci sarà un responsabile, un giovane, che dirigerà gli spazi sotto la mia guida. Farà parte anche lui di un’equipe educativa formata da sacerdoti ed educatori». Con ingresso in calle de le Botteghe, dunque diverso da quello previsto per la casa vacanze, il patronato sarà pronto ad accogliere anche le attività del dopo scuola e a mettere a disposizione delle aule studio per studenti universitari. L’Istituto Ciliota ha tre anime: studentato, attenzione a bambini e anziani e casa per ferie (una sessantina le camere a disposizione), i cui introiti – oltre a dei bonus di cui la Fondazione ha potuto usufruire – hanno permesso di finanziare gli interventi.
Lavori importanti, durati due anni e dal costo di oltre un milione di euro, che hanno coinvolto l’area del patronato distribuita fra pianoterra e primo piano e che consentiranno di tornare ad ospitare le attività del catechismo delle cinque realtà parrocchiali della comunità marciana. Le stesse che lì venivano svolte già prima del Covid, poi trasferite a San Salvador per consentire al cantiere di procedere.
Bambini e ragazzi ora potranno quindi usufruire di un nuovo campo da gioco da basket, pallavolo e calcetto con pavimento antiurto, di aule ristrutturate e munite di LIM, di una Sala delle Colonne messa in sicurezza, con cucina annessa, pronta ad accogliere anche rinfreschi e occasioni conviviali su richiesta, e di bagni per disabili a norma.
Ormai è tutto pronto per le nuove progettualità.
Marta Gasparon