Nella notte appena trascorsa 41 tonnellate di risonanza magnetica hanno sorvolato l’ospedale Civile di Venezia sotto la pioggia battente. Partito sopra a una chiatta dal canale Brentelle di Marghera e arrivato alle acque di Fondamente Nove alle 22 di ieri sera, il macchinario è stato sollevato da un’autogru di 120 tonnellate – alloggiata a sua volta sopra a un pontone modulare di 405 metri quadri – ed è atterrato dentro alle cinta dell’ospedale grazie a una delicata manovra durata circa un’ora. Dopodiché è stato lentamente trasferito davanti al padiglione Gaggia. Solo in questo modo la risonanza mobile, che non poteva passare neppure per l’ampio Varco merci, è riuscita ad oltrepassare il muro dell’ospedale della città.
Non sarà questa, però, l’apparecchiatura diagnostica che andrà a sostituire definitivamente la precedente. Si tratta invece di una sofisticata risonanza mobile alloggiata all’interno di un tir, e munita di ambulatorio, che l’Ulss 3 Serenissima ha preso in affitto per i prossimi due mesi da Fora Healthcare Provider, periodo in cui avverrà, dopo dieci anni di attività, la delicata operazione di dismissione della vecchia risonanza e poi l’arrivo e il collaudo della nuova.
La scelta del noleggio è stata fatta per assicurare l’erogazione quotidiana delle risonanze ai pazienti veneziani, senza obbligarli a trasferte in Terraferma. Si tratta di garantire ogni giorno una trentina di esami di questa tipologia che verranno temporaneamente eseguiti dalla risonanza magnetica mobile. La scelta del sollevamento invece, che ha regalato all’ospedale un’operazione spettacolare senza precedenti, ha evitato di abbattere una porzione del muro di cinta per permettere l’introduzione del camion, come avvenuto dieci anni fa per un’operazione simile. La manovra è avvenuta di notte per non arrecare alcun disagio a ospedale, pazienti e residenti veneziani.
L’organizzazione del trasporto e del sollevamento è costata 133 mila euro (lo stesso importo verrà speso per il ritorno), mentre quella del noleggio 280 mila.