Il sorriso smagliante e la consueta voglia di entrare in piscina e dare il meglio di sé. Però, questa volta, ad attenderla al centro sportivo “Terraglio”, non sono i consueti allenamenti ma uno striscione di congratulazioni oltre all’affetto e all’entusiasmo del Club Sommozzatori Mestre. Perché Valentina Paglione, quindicenne mestrina, iscritta al secondo anno del Liceo Artistico M. Guggenheim, ha da poco vinto due medaglie di bronzo ai mondiali di apnea indoor CMAS (Confédération mondiale des activités subaquatiques) a Belgrado, classificandosi terza sia nella specialità rana subacquea, sia nella specialità pinne, categoria Juniores. Un risultato strepitoso frutto certamente del talento della giovane atleta ma anche dell’allenamento specifico seguito in questi mesi.
Valentina, quando è nata questa passione?
È cresciuta col tempo grazie alle esperienze fatte con il Club. Ho iniziato qualche anno fa facendo un corso di minisub in cui si inizia a prendere confidenza con apnea e immersioni. Poi l’epidemia di Covid ha svuotato le piscine e il programma è stato sospeso finché, nel 2022, il mio papà Emanuele mi ha spinto a provare una nuova disciplina: il corso per ottenere il primo grado “apnea”, ovvero l’abilitazione per scendere fino a 18 metri di profondità senza ausili. Io all’inizio non volevo perché quell’anno avrei sostenuto l’esame di terza media e non volevo altre distrazioni; poi però ho provato e ha prevalso la passione.
Da qual momento in avanti cos’è cambiato?
Facendo il corso mi allenavo il martedì e il venerdì per due ore in piscina e, nel giugno 2022, ho fatto l’esame di apnea a Selce in Croazia. Avevo 13 anni e voglia di sperimentare dato che mi piace molto lo sport. Così nel settembre 2022 ho iniziato a praticare anche atletica leggera, specializzandomi poi nel salto con l’asta, sport che pratico tuttora. Ma alla fine ha prevalso l’apnea. A partire dal marzo 2023 infatti sono tornata in acqua per fare attività di mantenimento finché, a novembre, il Presidente del Club Dario Cesaro mi ha parlato di una gara che si sarebbe svolta il 3 dicembre e mi ha proposto di partecipare. Ho accettato anche se non sapevo assolutamente nulla. Però avevo già raggiunto piuttosto agevolmente la distanza prevista – 25 metri indoor, rana subacquea, da completare in un tempo dichiarato – e in una settimana ho seguito un allenamento specifico. Il risultato è stato positivo quindi ho proseguito.
E ora com’è la tua vita in piscina?
Da gennaio 2024 gli allenamenti sono diventati tre a settimana e mi sono aggregata alla squadra agonistica. Ho disputato altre gare indoor con distanze crescenti passando dagli iniziali 25 metri a 50 e successivamente a 75. Devo dire che, quando ho raggiunto questi risultati, mi sono confrontata con sensazioni diverse e ho capito quanto sia importante la consapevolezza nell’apnea, oltre alla tecnica. La tua testa, infatti, ti spingerebbe a riemergere; serve molto l’auto-controllo e una gestione fisica attenta. Ma non pensavo che sarebbe arrivata una sorpresa così grande.
Quale sorpresa?
Il 24 maggio 2024 ero a Lodi per i Campionati italiani di apnea indoor e stavo assistendo ad alcune gare. Poi il mio istruttore mi ha detto che il Commissario tecnico della nazionale, dopo avermi visto gareggiare, voleva convocarmi per i mondiali serbi. Mi sono messa a piangere dall’emozione e dalla gioia. Dopo solo otto gare ero stata catapultata a un Mondiale. Il lunedì successivo è arrivata la conferma che avrei indossato i colori italiani sia per la specialità rana subacquea sia per le pinne. Una novità assoluta quest’ultima che abbiamo preparato in quaranta giorni e che non avevo mai praticato di fatto.
Eppure, i risultati sono arrivati. Ben due medaglie…
Sono contentissima. Nella rana mi sono applicata e ho lavorato molto, ma è stata una crescita naturale, ben indirizzata dai miei allenatori, Andrea Paveggio e Claudia Vanin. Avevo la sensazione di poter raggiungere qualche traguardo significativo ma non ci aspettavamo di raggiungere i 107 metri al mondiale. Con le pinne invece è stata assolutamente inaspettata. In pochissimo tempo sono riuscita a raggiungere la distanza di 148 metri.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi?
Voglio continuare. Vorrei aggiungere altre specialità come le pinne che ho già provato ma anche la monopinna. Devo allenarmi e partire dalla tecnica senza pensare alla distanza da raggiungere. L’obiettivo deve essere quello di migliorare. Rispetto a prima è cambiato il mio approccio all’apnea; ora spero in una nuova convocazione ai prossimi mondiali e sto lavorando per essere pronta quanto passerò dalla categoria junior a quella senior. Poi nel 2025 si svolgeranno i World Games, evento dedicato alle discipline che aspirano a diventare olimpiche ma ancora non lo sono, e l’apnea senza attrezzi e monopinna sono due delle attività incluse. Però adesso mi godo il successo e lo voglio dedicare ai miei allenatori, al Presidente del Club ma anche ai miei familiari: papà Emanuele, mamma Elisabetta, mia sorella Laura e mio fratello Tommaso.