«S
appia guidare la comunità con la vivacità che lo contraddistingue, con la passione e l’amore che sa esprimere nelle celebrazioni eucaristiche e con l’intensità delle sue omelie», è la preghiera-augurio che i parrocchiani della comunità di Ss. Giobbe e Bernardino hanno rivolto al nuovo parroco Vincenzo Torrente, in occasione dell’ingresso di domenica 24 settembre. I parrocchiani ben conoscono padre Vincenzo, perché negli ultimi tre anni è stato responsabile del patronato e della Pastorale Giovanile vicariale. Un impegno attivo, quello svolto nei confronti dei più giovani, sottolineato domenica scorsa anche dal vicario mons. Dino Pistolato che ha celebrato la Messa. «E’ importante che continui ad essere attento a tutti i giovani per far conoscere loro la bellezza del Signore», ha affermato durante la celebrazione, sottolineando anche come un sacerdote giovane possa rappresentare una figura stimolante per la propria parrocchia. Il trentottenne padre canossiano originario di Favignana, commosso nel ringraziare i numerosi presenti, ha poi recitato e sottoscritto, accanto a due parrocchiani scelti in qualità di testimoni, il giuramento di fedeltà, promettendo dunque tutto il proprio impegno nelle nuove responsabilità a cui sarà chiamato.
Stare ai piedi della Croce. Ricordando la festa della Beata Vergine Addolorata, che si celebra in questo periodo, mons. Pistolato ha sottolineato come «saper stare ai piedi della Croce è l’atto massimo di amore verso di noi, è un invito ad uno stile che ogni parroco deve far proprio: avere un cuore aperto che sappia ascoltare, soffrire, partecipare, consolare e offrire una prospettiva. Nel parroco bisogna trovare una figura unificante, è l’uomo che offre la vita a servizio degli altri. Deve saper correggere, sostenere, proteggere e leggere dentro, avere cioè la sensibilità di vedere dove c’è fatica; ecco perché è importante stare ai piedi della Croce e affidarsi a Maria, rifugiandosi fra le sue braccia di madre», ha aggiunto don Pistolato, augurando a padre Vincenzo di essere in grado di mettere a frutto tutte le qualità che lo caratterizzano e di porsi sempre come punto di riferimento e guida per la sua comunità. «Dio è un fornaio che sforna per tutti il pane. Diamoci la mano per essere pane spezzato e andare da Lui», è stato l’invito che padre Vincenzo ha fatto prima di recitare il Padre Nostro – uno dei momenti più suggestivi dell’intera celebrazione – a cui è seguita già la prima raccomandazione per i più piccoli: partecipare non solo alle attività catechistiche ma anche alla messa domenicale. I festeggiamenti sono proseguiti con il pranzo comunitario e lo spettacolo teatrale della compagnia “Sempre Pronti”.
Marta Gasparon