Due anni fa rimase paralizzato dopo un tuffo in piscina che causò la frattura di due vertebre cervicali, ma grazie a un nuovo intervento chirurgico eseguito con successo questa mattina all’Ospedale Classificato Villa Salus di Mestre, un ragazzo tetraplegico residente in Lombardia entro pochi mesi potrà provare a sostenere l’esame per la patente di guida, e più in generale avere un netto miglioramento della qualità della propria vita.
L’intervento è durato circa tre ore e ha visto impegnata l’équipe chirurgica del dottor Paolo Panciera e la collega francese Caroline Leclercq (nella foto), giunta dall’Istitut de la Main di Parigi e specializzata proprio in chirurgia della mano e neuro-ortopedia. Il giovane, di appena 20 anni, era già stato sottoposto a Villa Salus nei mesi scorsi (31 gennaio e 21 marzo) a due interventi a entrambe le spalle, che gli avevano consentito di recuperare l’estensione delle braccia fino ai gomiti.
Quello odierno rappresenta la fase successiva nel recupero della mobilità degli arti superiori. I chirurghi hanno lavorato sui quattro muscoli che dal gomito destro si connettono alla mano, con l’obiettivo di tornare a dare al giovane la capacità di estendere il polso e flettere le dita, e fare una pinza efficace tra pollice e indice per permettergli di afferrare gli oggetti.
“In questa prima fase post operatoria il giovane paziente avrà una momentanea perdita delle funzioni dell’avambraccio, ma che sarà recuperata nell’intervento successivo e già calendarizzato a breve”, spiega il dottor Paolo Panciera, responsabile della sezione di Chirurgia della mano e della Spasticità di Villa Salus. “Un secondo intervento nel quale si andrà a lavorare sui muscoli anche dell’avambraccio sinistro, preparando il terreno per la terza e ultima operazione che completerà poi il nostro lavoro. L’obiettivo è quello di ridare a questo ragazzo una funzionalità degli arti superiori, cosa normalmente impensabile per un tetraplegico, arrivando ad avere la possibilità di mangiare, cambiarsi il catetere, alzarsi di tanto in tanto dalla carrozzina per evitare le piaghe da decubito, oppure muoversi più facilmente con la stessa sedia a rotelle e in piena autonomia. Ma pure dargli la possibilità, in un secondo momento, di sostenere l’esame per la patente di guida”.
L’intervento chirurgico di oggi rappresenta uno dei pochi esempi simili nel nostro Paese ma anche in Europa. Il giovane paziente lombardo era rimasto tetraplegico, cioè paralizzato sia agli arti inferiori che superiori, il giorno del suo 18° compleanno dopo aver fatto un tuffo e aver colpito il fondo della piscina con la testa, fratturandosi la quinta e sesta vertebra cervicale.