In una città in cui l’acceso dibattito sulla residenzialità vede studenti universitari e turisti in concorrenza tra loro per occupare i posti tolti ai residenti, ci sono alcuni luoghi dove si cerca di conciliare queste due presenze o addirittura di renderle opportunità l’una per l’altra.
Il progetto della Casa studentesca Santa Fosca, la residenza universitaria di Cannaregio avviata più di 40 anni fa da don Fausto Bonini e gestita oggi dal Centro di Pastorale universitaria insieme alle due Case sorelle San Michele e Catecumeni, punta proprio a questo: a proporre un’accoglienza turistica sostenibile, i cui proventi vengono completamente reinvestiti proprio nelle case studentesche, per mantenere rette basse e non gravare sulle famiglie; al tempo stesso offre ai suoi studenti una preziosa esperienza di condivisione e servizio anche d’estate, durante la maggiore presenza turistica.
L’estate 2024 di Santa Fosca è cominciata questa settimana, lunedì 17 giugno. A differenza di tutte le altre strutture simili, questa realtà diocesana non cessa – nell’arco della stagione estiva – le proprie attività formative dedicate agli studenti.
Gli universitari che la abitano concludono la sessione e lasciano libere le proprie camere per permettere al piccolo ostello di ampliare l’offerta ricettiva per i mesi estivi. Ogni settimana, però, in Casa è previsto il rientro di una decina di studenti, per vivere un’esperienza molto simile a quella di un campo scuola, condividendo l’intera giornata in un ritmo di preghiera, pasti condivisi, servizio e momenti di riflessione e confronto. Anche questo, d’altronde, fa parte del progetto: concedersi una settimana di forte condivisione con alcuni compagni di comunità, per prendersi cura concretamente della Casa e delle relazioni.
Ogni anno la proposta estiva si sviluppa approfondendo un tema diverso. Quest’anno è la volta del “coraggio”. In un tempo in cui la paura e l’ansia rischiano di condizionare le nostre scelte e non scelte, come avere un cuore che ci porti all’azione nonostante la paura? Per i giovani in particolare questo momento storico è fortemente contrassegnato dall’incertezza e dalla mancanza di speranza. Su questo rifletteranno i vari gruppi che si avvicenderanno durante l’estate santafoschina.
Il cuore del percorso settimanale lo si vive il giovedì pomeriggio, quando l’équipe di universitari si sposta da Santa Fosca al Giardino mistico dei Carmelitani Scalzi per compiere lì un percorso spirituale e arrivare ad una forte condivisione personale guidati da Fosca Rosso, responsabile della Casa, da padre Ermanno Barucco, priore dei Carmelitani, e da fra Marco e fra Riccardo, Francescani studenti del Redentore.
Ecco allora che l’estate di Santa Fosca diviene in questo modo momento d’incontro tra l’esperienza comunitaria degli studenti e il lavoro di accoglienza ai turisti.
Per gli ospiti, la presenza e il coinvolgimento degli studenti è un valore aggiunto, fortemente caratterizzante: questi giovani li accolgono nella propria Casa, di cui si prendono cura con lo spirito di servizio e corresponsabilità che sta alla base dell’intero progetto di esperienza comunitaria.
Lorenza Fasolo