Un bagno accessibile e una stanza situata al piano terra o dotata di ascensore, dove possano stare anche sua mamma e sua sorella. Queste, le caratteristiche della casa che la famiglia di Xhorxhiano Paja, Jano per gli amici, sta cercando con urgenza dopo che il ragazzo è rimasto paralizzato a causa di un incidente in piscina, lo scorso 22 giugno.
Il dramma, poi lo spavento, e i lunghi mesi spostandosi da un ospedale all’altro, e ora la necessità di trovare una casa che sia adatta alle esigenze di Jano. «Prima siamo stati all’ospedale di San Donà di Piave, il più vicino al luogo dell’incidente, avvenuto in un parco acquatico di Jesolo», racconta Linda, la zia di Jano, che era presente al momento dell’incidente e che sta seguendo sua sorella e suo nipote in questi mesi difficili. «Poi all’Angelo di Mestre, dove è stato sottoposto all’intervento, per essere poi trasferito all’ospedale di Portogruaro. Qui è rimasto un mese e si è ammalato di polmonite. È stato quindi necessario un trasferimento nel reparto di pneumologia di Padova, dove è rimasto attaccato al respiratore per molto tempo».
Infine, il trasferimento all’Istituto di Riabilitazione di Montecatone, a Imola, dove lo scorso marzo è stato finalmente dimesso. Un percorso travagliato e pieno di ostacoli, che non si è ancora concluso, perché resta ancora molto da affrontare e le liste di attesa sono assai lunghe, anche solo per ottenere l’appuntamento con un fisioterapista (di cui Jano avrebbe urgentemente bisogno). Nel frattempo, Jano è tornato a casa della zia Linda, che vive a Mestre e ha a sua volta una famiglia con due bambini: ma l’appartamento è troppo piccolo per ospitare tutti.
Con Jano ci sono infatti anche sua mamma e la sorella più grande, giunte dall’Albania. Oltretutto, l’abitazione si trova al terzo piano di un edificio senza ascensore, e il bagno non è attrezzato e non ha lo spazio necessario per potersi muovere con la carrozzina. «Ancora non sono riuscita a fargli una doccia, il bagno è troppo piccolo per ospitarlo”, dice amaramente Linda, che sta già cercando un appartamento nuovo, che sia situato al piano terra, così da riuscire ad aiutare il nipote. Ma ci vorrà del tempo e bisognerà vendere la vecchia casa: un’altra soluzione, al momento, sarebbe troppo onerosa da sostenere per la famiglia. Linda si è quindi rivolta a don Sandro Manfrè, parroco di San Lorenzo Giustiniani alla Cipressina, per fare un appello alla comunità così da trovare un’abitazione che consenta a suo nipote di ripartire. Appello che don Manfrè rilancia.
Jano, che domenica 28 aprteciperà alla Messa presieduta dal Papa Francesco in piazza San Marco, è positivo: ha recuperato l’uso delle braccia e delle mani, e secondo gli esperti potrebbe recuperare anche quello delle dita con una buona riabilitazione. Ma per ripartire, Jano ha bisogno di una struttura adeguata alle sue necessità attuali, che gli consenta nuovamente di vivere dopo tanti mesi passati nel letto di un ospedale.
Teresa Facchinetti