I Consiglio Diocesano dell’Azione Cattolica di Venezia si è riunito a fine agosto per una due giorni di preghiera, riflessione e programmazione del nuovo anno associativo.
Raccolti nella accogliente Casa della Gioventù di Chiapuzza a San Vito di Cadore dove nei mesi estivi di luglio e agosto si sono avvicendati i campi scuola dei nostri ragazzi, giovani e adulti, immersi nella natura, lontani dal contesto cittadino di tutti i giorni, abbiamo potuto condividere intensi momenti di preghiera e confronto ed anche qualche momento di svago.
E’ stata una preziosa occasione di verifica insieme del percorso compiuto in questi primi otto mesi trascorsi dall’insediamento del nuovo Consiglio diocesano eletto durante l’assemblea dei soci del 15 gennaio 2017 nei quali c’è stato modo di conoscersi ed affiatarsi, ma anche di realizzare numerose attività tra le quali va ricordata in particolare la visita a molte associazioni parrocchiali, il viaggio di oltre cento tra giovani e adulti a Roma dove il 30 aprile si è incontrato Papa Francesco in una Piazza San Pietro gremita da aderenti di Azione Cattolica provenienti da tutta Italia, l’incontro con gli assistenti parrocchiali del 17 maggio, la festa diocesana del 2 giugno dedicata ai 150 anni della storia dell’AC e i campi scuola estivi.
Ma l’obiettivo principale di questa due giorni è stato tracciare la strada che l’Azione Cattolica di Venezia vuole percorrere assieme alla nostra Chiesa diocesana nel prossimo triennio.
Nel solco del documento approvato nell’assemblea elettiva di gennaio dal titolo “Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale” fin dai primi interventi sono emerse con chiarezza le priorità sulle quali vogliamo concentrare le nostre energie.
Prima di tutto la cura per la formazione permanente e l’accompagnamento spirituale di ogni persona.
E’ questa la strada da percorrere affinché ciascun aderente cresca nell’essere discepolo di Cristo capace di discernimento e di concrete scelte nella vita quotidiana. Su questo fronte della formazione è necessario avere particolare attenzione alla fascia giovanile e ai ruoli di responsabilità associativa (educatori e responsabili), anche cercando di trovare nuovi modi e nuove strade per aiutare i più giovani a riscoprire la centralità del battesimo e il primato dello spirituale.
Una seconda priorità è costituita dalla costante e paziente cura per le relazioni, un’attenzione che implica l’ascolto della storia delle persone, che ne intercetti la vita quotidiana e la realtà locale nella quale vive.
«Con questi propositi nel cuore – sottolineano i membri del Consiglio diocesano di Ac – siamo rientrati nelle nostre comunità pieni di entusiasmo e di fiducia, la strada tracciata è certo impegnativa ma ci attende un cammino assieme ricco di passione e di amore per il Signore».