Ha aperto solo da poche settimane, ma è già tornato ad essere un luogo di ritrovo e felicità per tanti bambini della zona. E’ il patronato di San Giacomo dall’Orio che dopo essere rimasto chiuso per tantissimi anni ora è di nuovo uno spazio aperto e frequentato dai bambini. E, per una volta, il merito – almeno iniziale – va ai “social”. Qui infatti una mamma, Serena Andrian, aveva provato a lanciare una prima “esca” con un messaggio che ha iniziato a girare in varie chat. Fino ad essere raccolto da Renato Sfriso e Piero Piasentin che hanno organizzato un’assemblea pubblica, lo scorso 17 novembre, per verificare la possibilità di aprire il patronato. «La sala in quella occasione era gremita. Abbiamo così potuto verificare che c’era la disponibilità di numerosi volontari», racconta Renato Sfriso che ora, insieme a Serena e Piero, sono l’anima del patronato.
«Abito qui in zona, ho un bambino di 7 anni (oltre a due figli ormai grandi) e con alcuni genitori abbiamo pensato a quanto sarebbe stato bello poter usufruire degli spazi del patronato. Da qui è partita l’idea», racconta Serena. La cosa bella è che ben 40 persone si sono messe a disposizione, come volontari, per tenere aperto il patronato: «Così per ciascuno si tratta solo di un turno al mese», aggiunge.
Dopo le prime aperture sperimentali, per due giorni la settimana, ora con l’inserimento di altri volontari si è andati a regime: il patronato è aperto mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16,30 alle 18,30. Ci sono sempre due persone di sorveglianza e gli spazi si stanno arricchendo via via di arredi, giochi e tanto altro. Merito soprattutto di Serena che, da questo punto di vista, è un vulcano di idee: «Abbiamo uno spazio più raccolto e attrezzato per le mamme con bambini piccoli, abbiamo giochi a disposizione per tutti e una piccola biblioteca di libri che si possono prendere in prestito. Abbiamo poi allestito una piccola bancarella e chi vuole porta qualche gioco o vestito per bambini: possono servire ad altre persone che mettono l’offerta e prendono quel che desiderano. Il ricavato va ovviamente alle spese di funzionamento del patronato. Abbiamo anche organizzato alcuni laboratori che sono stati molto apprezzati e ne organizzeremo ancora in futuro».
La struttura era già ben attrezzata, con tavolo da ping pong e calcetto. Mentre nel cortile esterno, oltre al canestro da basket c’è uno scivolo d’altri tempi che continua ad affascinare i bambini: è infatti molto alto, c’è una lunga scalinata per arrivare in cima. E tutti gli adulti che hanno giocato in anni passati in questo patronato non possono non ricordarselo. «Tutto è stato messo in sicurezza e un volontario è sempre all’esterno per controllare», garantisce Renato Sfriso. «Con l’aiuto dei volontari della Benefica abbiamo sostituito il tabellone esterno per il canestro e stiamo procedendo a rimettere sempre più in ordine lo spazio del campetto».
I bambini, di tutte le età, arrivano e si mettono a giocare. Gli spazi sono accoglienti così come il clima amichevole tra tutti, con volontari di tutte le età. «Sarebbe bello averne ancora di più per gestire gli spazi al meglio. Dobbiamo ringraziare Serena per aver lanciato la proposta e per essere una infaticabile animatrice di questo spazio. Abbiamo la consapevolezza che un luogo così – sottolinea Sfriso – può creare condizioni di sana ricreazione, forme di buone relazioni nel principio del rispetto delle persone. E in più per chi è interessato proponiamo le nostre iniziative legate alla parrocchia. L’apertura del patronato – chiude – va così in controtendenza rispetto alla chiusura di tante realtà esistenti nella nostra amata città».
Serena Spinazzi Lucchesi