Il ghiaccio al Polo Sud? Il progetto di ricerca internazionale Beyond EPICA lo ha scavato fino a 1836,18 metri di profondità. È così tornato alla luce il ghiaccio formatosi circa 195mila anni fa.
Sarà perciò possibile studiare quel ghiaccio. Il clima e la storia ambientale del nostro pianeta sono infatti “scritti” nel ghiaccio, che può quindi rivelare informazioni di secoli e persino di centinaia di millenni fa sull’evoluzione della temperatura e sulla composizione dell’atmosfera.
I ricercatori potranno così valutare il contenuto di gas serra, come metano e anidride carbonica, nell’atmosfera del passato. Quindi, saranno in grado di collegare questi risultati con l’evoluzione della temperatura.
Spiega il cooridnatore del progetto, Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e professore all’Università Ca’ Foscari Venezia: «Riteniamo che questa carota di ghiaccio ci fornirà informazioni sul clima del passato e sui gas serra presenti nell’atmosfera durante la Transizione Medio-Pleistocenica, avvenuta tra 900.000 e 1,2 milioni di anni fa. Durante questa transizione, la ciclicità del clima tra le ere glaciali è passata da 41.000 a 100.000 anni: il motivo per cui ciò è accaduto è il mistero che speriamo di risolvere».
L’obiettivo finale del progetto è raggiungere una profondità di circa 2.700 metri, che rappresenta lo spessore della calotta di ghiaccio sotto Little Dome C, un’area di 10 chilometri quadrati situata a 3.233 metri sul livello del mare, a 34 chilometri dalla stazione franco-italiana Concordia, uno dei luoghi più estremi della Terra.