Nel mese di gennaio il laboratorio in calle del Fumo del maestro Vittorio Costantini compie 50 anni, una tappa importante per il lavoro e la passione di una vita.
Vittorio Costantini è nato a Burano nel 1944 e ha cominciato a lavorare il vetro in fornace a soli 11 anni, ma ha intrapreso la lavorazione a lume con il cannello a partire dai 19 anni, come autodidatta: «Dopo una giornata di duro lavoro in fornace mi dedicavo alla lavorazione del vetro a lume, creando piccoli insetti che copiavo da un libretto sulla natura», racconta l’artista, mostrando il libro che è stato fonte di ispirazione per tanti anni e che tiene sempre accanto a sé sul tavolo del suo studio veneziano. Con il passare del tempo Costantini ha preferito abbandonare il lavoro da dipendente alla fornace e, non avendo la possibilità di avviare una fabbrica in proprio, ha deciso di dedicarsi interamente alla tecnica a lume: «Lavorando in un laboratorio personale potevo esprimere le mie capacità e fare quello che desideravo», spiega.
La precisione dei dettagli, dopo un attento studio. Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei di Europa, Stati Uniti e Giappone e spesso sono richieste anche dai collezionisti: la precisione nei dettagli e il realismo nei colori di piante e animali colpiscono al primo sguardo e denotano un’innata abilità manuale sviluppata e arricchita in tanti anni di esperienza. Ogni opera richiede uno studio attento dell’oggetto tramite immagini consultate sui libri o sul web e più fasi di sperimentazione delle forme e dei colori. «Credo di avere avuto molte soddisfazioni nel realizzare gli oggetti richiesti dai collezionisti – ammette Costantini – in una continua sfida con me stesso. L’ispirazione è una componente essenziale per realizzare un’opera complessa e l’oggetto creato deve prima di tutto emozionare me come creatore. Vedere il risultato finale è una grande soddisfazione». Le suggestioni per Vittorio Costantini vengono soprattutto dal mondo naturale: «Credo che l’ispirazione per le mie creazioni sia nata soprattutto dall’amore per la natura – racconta l’artista – e dal fatto che, da piccolo, andavo a pescare con mio padre e vedevo i pesci nell’acqua, gli uccelli nel cielo, gli insetti sui fiori delle barene».
Negli anni il maestro si è dedicato anche all’insegnamento: nel 2002 ha tenuto un corso in occasione di The International Glass Workshop del Centro Studio Vetro, ma è stato invitato anche in più studi e scuole di Stati Uniti e Giappone dove molti giovani con esperienza nella lavorazione del vetro hanno dimostrato interesse per la tecnica a lume. «Quasi tutti i partecipanti erano entusiasti di arricchire le loro conoscenze – ricorda Costantini – ma in seguito io ho abbandonato l’insegnamento per continuare a sperimentare e creare oggetti unici e difficili da imitare perché ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da imparare».
Grazie anche all’impegno degli studenti che ha incontrato, Vittorio Costantini confida nella passione delle nuove generazioni per la lavorazione del vetro: «La società e il mondo del vetro a lume sono cambiati molto negli ultimi decenni – osserva l’artista – quando ho iniziato io non c’era ancora la grande concorrenza con il vetro importato. Oggi secondo me riesce a emergere e a sopravvivere solo chi ha passione e riesce a creare oggetti unici. Forse adesso i giovani hanno più problemi nel sostenere i costi di un’attività o a causa della pressante burocrazia e alcuni vogliono imparare solo per guadagni immediati, a discapito della qualità. Ma chi ha davvero la passione forse dovrebbe ricevere più incentivi da parte delle istituzioni». Infine il maestro propone: «Sarebbe interessante organizzare regolarmente delle mostre per mettere a confronto i giovani e il loro lavoro e per spronarli a fare sempre meglio».
Camilla Pustetto