«Signore mio, ho fatto del male, sono in carcere per questo e tu mi hai salvata… perché?». È a partire da questa domanda che Giovanna (il nome è di fantasia) ha iniziato un percorso di rinascita e di fede dopo aver tentato il suicidio ed essere stata salvata in extremis.
La testimonianza di Giovanna è il cuore dell’incontro con il Patriarca Francesco, nel carcere femminile della Giudecca, venerdì 5 gennaio. Alla vigilia dell’Epifania, si rinnova la tradizione della Santa Messa celebrata nel casa di reclusione femminile da mons. Moraglia, seguita poi dal dialogo con le detenute.
Tra queste, Giovanna con la sua storia: «Dal 1° gennaio 2016 mi trovo in carcere ad espiare una condanna di trent’anni per aver commesso due gravi reati. Dopo due anni ho tentato il suicidio e mi hanno salvata per miracolo. Quando mi sono svegliata dal coma ho “guardato in alto” ed ho chiesto: “Signore mio, ho fatto del male, sono in carcere per questo e tu mi hai salvata… perché?”. Poi ho capito che Dio voleva darmi una chance per riprendere in mano la mia vita… Così ho iniziato il mio percorso di redenzione…>.
La testimonianza di Giovanna è pubblicata nel nuovo numero di Gente Veneta, in uscita venerdì 5 gennaio.