Operai specializzati e addetti ai macchinari: in due casi su tre, in Veneto, è difficile o perfino impossibile trovarli.
È la denuncia fatta da Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto: «Il problema del reperimento di personale non accenna a migliorare: nello scorso mese di novembre (dati Excelsior), in regione la difficoltà è salita al 55,6%, ben 7 punti percentuali superiori alla media nazionale “ferma” al 48,5%. E, per quanto riguarda gli operai specializzati e gli addetti ai macchinari, appunto, la soglia ha raggiunto quota 68,3%».
Il motivo? Non tanto che manchino competenze ed esperienze: sono proprio i candidati a non esserci… «Nel 47% dei casi – prosegue Boschetto – manca proprio chi si candidi a quei posti. E il paradosso è che, mentre più di una entrata su due è di difficile reperimento, oltre 100mila giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni sono inattivi. In Italia sono oltre 1milione e mezzo».
Ma che non sia perché le aziende pagano poco? Boschetto nega: i recenti dati del Censimento Permanente delle Imprese 2023 di Istat – afferma – indicano quali sono gli strumenti sui quali fanno leva le micro e piccole imprese. A Nordest il 43,8% riconosce incrementi salariali (superminimi), il 25,7% offre gradi crescenti di autonomia sul lavoro e il 17,9 amplia i pacchetti di benefit (welfare aziendale etc).