Si è rinnovato domenica 12 mattina a Venezia, lungo il Canal Grande, il tradizionale corteo acqueo votivo alla Madonna della Salute, l’iniziativa promossa dal Gruppo sportivo artigiani Venezia giunta alla XIV edizione.
Tante le tradizionali imbarcazioni a remi che hanno partecipato alla manifestazione: le barche sociali delle associazioni remiere, i dragoni delle “donne in rosa” di diverse province e una quindicina di gondole del servizio pubblico con cui i gondolieri hanno portato fino alla Basilica della Salute le autorità cittadine e le famiglie dei soci del Gruppo sportivo artigiani Venezia. Come da tradizione il corteo è stato guidato dalla gondola bianca “Penelope”, ammiraglia del Gruppo sportivo artigiani Venezia, che trasportava il cero votivo.
Il corteo è partito dallo stazio di Santa Sofia e si è snodato lungo il Canal Grande fino a raggiungere il sagrato della Basilica della Salute, dove è stato portato il cero votivo alto 1,9 metri. Il cero, benedetto da don Fabrizio Favaro, rettore della Basilica della Salute, è stato dedicato alla Madonna per chiedere la protezione per Venezia, per tutta la cittadinanza, per i medici e gli operatori della Sanità. Quindi è iniziata la cerimonia che si è conclusa con il posizionamento del cero sull’altare maggiore.
Al tradizionale appuntamento del calendario veneziano sono intervenuti, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini e alcuni consiglieri comunali. Presenti inoltre Luigi Antoniol, direttore amministrativo Ulss 3 e Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Venezia.
L’intervento dell’assessore Venturini è iniziato con il ricordo di Roberto Leprotti, il presidente del Gruppo sportivo artigiani Venezia che ha ideato l’evento nel 2010, scomparso l’anno scorso. “Voglio ringraziare innanzitutto il presidente Roberto Leprotti, a cui tutta la città di Venezia è molto legata, nella sua figura di imprenditore veneziano, di presidente del Gruppo sportivo artigiani Venezia, di amante dello sport, di padre. Questo era un evento a cui era profondamente affezionato e a cui non mancava mai. Lavoreremo per portare avanti lo straordinario lavoro che Roberto ha fatto in questi anni, che sviluppa il binomio salute e sport”.