Oggi produrre un litro di latte costa circa 53 centesimi, importo superiore di 3 centesimi rispetto al prezzo che viene pagato alla stalla, 50 centesimi al litro.
Lo denuncia Nazzareno Mazzarotto, imprenditore del settore turistico sul litorale veneziano e portavoce del gruppo Mazzarotto, titolare delle imprese agricole nel Mandamento di Portogruaro e Caorle per una superficie di alcune centinaia di ettari.
I costi dell’energia rispetto al 2019 – sostiene Mazzarotto – sono aumentati, così per il carburante: «Per far funzionare le macchine all’azienda occorrono 130/150 litri di carburante al giorno, solo per la stalla ne servono circa 50.000 litri all’anno».
Un altro esempio riguarda il costo del TFR: «Per via dell’adeguamento Istat è aumentato tra il 7 e l’9%: il nostro allevamento ha 11 dipendenti: con tale aumento è come pagare un dipendente in più. Inoltre il costo degli oneri del Consorzio di Bonifica ha registrato aumenti a due cifre e potrei aggiungere poi i costi della burocrazia, del veterinario, dei medicinali…».
Un capitolo a parte meritano gli investimenti per il benessere animale e i costi per la migliore alimentazione delle mucche. «Per quanto riguarda il ‘benessere animale’ abbiamo realizzato un sistema di monitoraggio animali “SenseHub Controller”, investito in impianti di raffrescamento e bagnamento, assistenza sanitaria, energia rinnovabile da pannelli fotovoltaici, raccolta delle deiezioni animali e loro interramento senza contatto all’aria aperta, rispetto delle norme in vigore che non sono poche, vasche raccolta liquami… Per quanto riguarda invece l’alimentazione occorre spiegare che ad una bovina di buona produzione, con una dieta equilibrata, viene fornito un pasto composto da materie prime, per la gran parte di produzione aziendale: insilato di mais, insilato di frumento, pastone, erba medica, ecc.; mentre la farina di soia per le proteine, i sali minerali ed altre integrazioni alimentari le acquistiamo; il tutto viene miscelato in un carro che distribuisce più volte al giorno nella relativa greppia; c’è una persona con un mezzo dedicato, occorre costante pulizia quotidiana delle poste e degli abbeveratoi».
Lo schema seguente riassume l’incidenza dei costi, voce per voce, derivata dai dati del bilancio dell’allevamento di Nazzareno Mazzarotto:
produzione latte 2022: totale 2.422.130 litri
costi per energia elettrica, gas, acqua stalla 0,0347 €
foraggi aziendali 0,0828 €
costi mangimi da terzi 0,2334 €
costi assistenza veterinaria stalla 0,0081 €
costi per semi per fecondazioni stalla 0,0039 €
costi analisi del latte 0,0002 €
costi di manutenzione stalla 0,0264 €
costi per il personale stalla 0,0810 €
costi per ammortamenti stalla 0,0299 €
costi amministrativi stalla 0,0296 €
stima costo 1 litro di latte 0,53 €
E allora perché continuare a tenere aperti gli allevamenti?
«Se non ci fosse passione e amore per questo lavoro – protesta Mazzarotto – l’aspetto economico non lo giustificherebbe, sarebbe considerato un ramo secco, penseresti subito alle pressioni esterne: “Le vacche inquinano, sporcano, possiamo farne a meno, abbiamo surrogati sostituivi, artificiali…”».
L’appello per proseguire è rivolto direttamente alla politica: «Alla politica chiedo che continui a difendere la qualità, a valorizzare il prodotto italiano, a livello nazionale ed internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna garantire che ci sia un reddito equo a sostegno delle aziende e dei produttori, con prezzi che non siano gestiti solo dalle lobby della trasformazione e della grande distribuzione che lucrano sui nostri prodotti (tanto li trovano in giro per il mondo a prezzi più bassi!). Dovrebbero esserci delle tutele per i prezzi dei prodotti nostrani e con adeguate e specifiche etichette.