Cinquant’anni sono tanti e Silvano Scatto li ha scolpiti nel cuore uno per uno, convinto che quando si va dal parrucchiere i problemi personali vadano lasciati fuori dalla porta, per poter godere di qualche istante di spensieratezza.
Lui, che il bicchiere mezzo pieno lo vede sempre, anche nei momenti della vita più complicati, ama ascoltare le confidenze delle persone, ma ad una condizione: ciò che all’interno del suo negozio gli viene raccontato, non va mai riportato ad altri. «Non voglio pettegolezzi di alcun tipo», riflette Silvano, nato a Mira e impegnatissimo nel sociale da sempre, che intorno ai 25 anni (oggi ne ha quasi 75) è riuscito a dare forma ai suoi sogni: aprire un’attività rivolta sia ad un pubblico femminile che maschile, la prima di questo tipo nel suo Comune.
«In realtà avevo tutto nella mia testa già a 19: ho un carattere deciso», ammette l’uomo con un sorriso. «All’epoca, sfogliando una rivista inglese dedicata a tagli e acconciature unisex, mi sono detto: un giorno avrò due figli, entrerò in società con loro e avvierò un negozio dedicato sia alle donne che agli uomini, che dovrà avere un ampio parcheggio e delle grandi vetrine attraverso le quali osservare, dall’esterno, come si lavora. E così è stato».
Il mezzo secolo di attività di Nuova Immagine Scatto Parrucchieri di Borbiago, Silvano l’ha festeggiato da poco, insieme ai clienti di una vita, fedelissimi, agli amici più cari e alla sua comunità.
Oltre a loro, anche il sindaco di Mira, Marco Dori, l’ex primo cittadino Pompeo Volpe e il parroco don Carlo Gusso.
L’apertura del primo negozio è avvenuta nel 1973 e poi, nel settembre del ’95, l’acquisto di uno spazio poco distante, in via Giovanni XXIII. Ma tutto in realtà è cominciato a 11 anni, «quando domandai ad un barbiere di Mira, dal quale ero andato per farmi sistemare i capelli, di poter imparare il mestiere. La scuola non volevo più frequentarla. Lui ha accettato e così ho fatto la gavetta: mi dava 500 lire a settimana».
È seguita un’esperienza nella città d’acqua («tra i clienti anche tanti avvocati, vista la vicinanza col Tribunale»), poi il ritorno a Mira, fino all’avvio di un salone tutto suo, inizialmente come barbiere, nel quale ora lavorano in cinque: oltre a Silvano, i due figli Michele e Nicola e le dipendenti Giulia e Monica. «Credo molto nel concetto di squadra. Se c’è stima reciproca, allora si lavora meglio. Sarei in pensione, ma una percentuale di società, intestata ai miei figli, ho deciso di mantenerla per poter continuare a stare qui dentro. Il mio mondo d’altronde è questo, a contatto con clienti e amici. Sono un po’ il “faro” di Borbiago – sorride Silvano – perché cerco di risolvere i problemi della gente, con la quale amo scherzare e trasmettere positività. Ricordo quando agli inizi veniva da me un ragazzino che adesso ha quasi la mia età. Oggi di capelli non ne ha più, però continua a frequentare il negozio per amicizia, facendosi sistemare la barba».
Del gruppo culturale “Al capiteo” Silvano è presidente e anni fa, grazie al suo forte impegno nel sociale, è stato nominato Cavaliere della Repubblica. «La mia clientela è bella, semplice e senza “puzza sotto al naso”. Nonostante da anni siano andati ad abitare altrove, c’è chi viene ancora qui. Sì, la concorrenza sleale dei parrucchieri cinesi, che propongono prezzi troppo bassi e che chiudono e riaprono le attività cambiando nome per non incorrere in sanzioni, è un problema. È pur vero però che ognuno ha i suoi clienti, quindi non mi lamento».
Di parrucchieri per uomo e donna, a Borbiago, attualmente ce ne sono tre, più un barbiere. Numeri in linea col passato. «Le mode? Cambiano di continuo: per le donne, dai capelli lunghi si torna a quelli corti e viceversa. Adesso scelgono tinte autunnali e pieghe mosse. Mentre gli uomini ricercano i tagli alla “marines”, corti ai lati, con coppa sfumata e ciuffo sopra più lungo. Le spose invece tendono a chiedere acconciature meno impegnative rispetto ad una volta, optando per pieghe più naturali».
Marta Gasparon