Evangelizzare in una zona “calda” della città. In una serata particolarmente “accesa”. Torna a Rialto martedì 31 ottobre “Luci nella Notte”, l’evangelizzazione di strada promossa dal gruppo degli evangelizzatori di Venezia.
La serata, si sa, è quella che precede la festa di Ognissanti che nei paesi di tradizione anglosassone coincide con “Halloween” e che da noi è diventata occasione per travestimenti, divertimento e parecchi eccessi. E’ proprio per questo che gli Evangelizzatori di Strada, accanto all’iniziativa analoga che fanno a Carnevale, scendono in strada anche la sera del 31 ottobre per proporre una strada diversa, quella che porta all’incontro con Gesù.
La formula è consolidata: dopo l’incontro di preparazione nel pomeriggio a San Cassiano, gli Evangelizzatori partecipano alla Messa (ore 20,30) ricevendo il Mandato, per poi recarsi all’esterno della chiesa di San Giovanni Elemosinario per intercettare i ragazzi della “movida” notturna. A chi vorrà ascoltarli proporranno di entrare in chiesa per una preghiera, un momento di riflessione, per scrivere un loro pensiero e accendere una candela, una “luce nella notte”, appunto. Tutto questo per trovare un significato pieno della propria vita, laddove il desiderio di divertimento senza limiti nasconde molto spesso un vuoto.
Rialto zona calda. «Quest’anno – spiega il parroco don Antonio Biancotto – l’evangelizzazione a Rialto assume ancora più valenza, dato che la zona è diventata particolarmente problematica e la cosiddetta movida giovanile tende a debordare. E’ diventata una zona calda come campo Santa Margherita. Ed è per questo che abbiamo invitato l’assessore alla Coesione Sociale Simone Venturini ad essere presente, magari alla Messa. Lui ci ha garantito che verrà ad uno degli incontri degli evangelizzatori, in novembre, ma speriamo riesca a venire anche a Rialto il 31».
Martedì saranno circa 50 gli evangelizzatori presenti, tra quelli di Venezia che sono una ventina, provenienti da diverse parrocchie della diocesi, quelli di Nuovi Orizzonti di Belluno e alcuni che fanno parte della comunità di Treviso “Gesù confido in te”.
Il desiderio di essere sempre più presenti nei luoghi delle difficoltà sta portando il gruppo degli evangelizzatori anche in altre “periferie”. «Stiamo contattando i parroci di alcune zone problematiche, come può essere via Piave ma non solo, perché vorremmo essere al fianco di chi sta vivendo un disagio. Da cappellano del carcere – spiega ancora don Biancotto – ho presente molte situazioni difficili, in zone diverse della città, vedi Marghera e Sacca Fisola, e vorremmo essere più presenti, venendo incontro a questo disagio. Ovviamente in collaborazione con i parroci».